venerdì, 19 Aprile 2024

L’inflazione Usa cala, le Borse rimbalzano. Doppia indagine sul crac Silicon Valley Bank

Sommario
Piazza Affari, btp

Rispetto alla crisi del credito del 2008, ci sono due componenti dirompenti: i social network e gli algoritmi. È stato il tam tam sulle varie piattaforme a spingere i clienti a ritirare 4,2 miliardi all’ora, giovedì scorso, dai conti della Silicon Valley Bank poi fallita venerdì. Le “macchinette” hanno fatto il resto. E ora il bombardamento social dopo la diffusione del dato sull’inflazione americana (a febbraio +0,4% mensile e +6% annuale, in linea con le attese) ha spinto agli acquisti generalizzati sulle Borse occidentali. Il messaggio unico che passa è che l’inflazione americana è in calo, ed è così, segnando gli incrementi più bassi da un anno e mezzo, per cui si scommette su un rallentamento della stretta monetaria da parte della Federal Reserve, che si riunirà la prossima settimana.

Se fino a 5 giorni fa si puntava addirittura su un rialzo dei tassi dello 0,5%, ora si è scesi a +0,25% ma c’è anche Goldman Sachs che teorizza una pausa nella campagna aggressiva per riportare l’inflazione verso il canonico 2%, soprattutto alla luce del panico scatenato dal crac Silicon Valley Bank dovuto anche a una svalutazione dei titoli pubblici in portafoglio. “La Fed ha ora perso il lusso di concentrarsi quasi esclusivamente sulla lotta contro l’inflazione”, sentenziava stamattina Frances Donald, capo economista globale e stratega per Manulife Investment Management, al Washington Post. “Ci sarebbe sempre stato un punto di svolta in cui i costi degli aumenti dei tassi superano i benefici. La Fed deve considerare che siamo molto più vicini a quel momento rispetto a prima”. Sarà così?

Indagini sul crac di Silicon Valley Bank

Intanto, nonostante il recupero a colpi di +50% di alcune banche regionali come Western Alliance e First Republic, Moody’s ha ridotto l’outlook sul sistema bancario statunitense a negativo, citando “un ambiente operativo in rapido deterioramento”. E, come rivelato dal Wall Street Journal, sono state aperte due indagini del Dipartimento della Giustizia e della Sec, la Consob americana, sul collasso di Silicon Valley Bank. “Le indagini separate sono nelle loro fasi preliminari e potrebbero non portare ad accuse o accuse di illeciti”, precisa Wsj. Nel mirino degli investigatori ci sono le vendite di azioni dei dirigenti prima del fallimento dell’istituto. Il ceo della Silicon Valley Bank, Gregory Becker, il 28 febbraio aveva venduto azioni per 3,57 milioni di dollari. Sospettava qualcosa?

Generali sopra la collina

In Europa sono tornati gli acquisti. Forti. Super rimbalzo. Milano +2,36%. Solo in chiusura è spuntato un titolo in rosso a Piazza Affari: Diasorin, -0,28%. Prima Interpump, +4,35% e di nuovo sopra i 50 euro per azione. Seconda Unicredit (+4,2%) e terza Moncler (+3,95%). Per un soffio fuori dal podio Generali (+3,62%), che ha diffuso il bilancio 2022, chiuso con il miglior risultato operativo di sempre, 6,5 miliardi oltre le attese, e un utile netto in aumento del 2,3% a 2,912 miliardi. Anche il dividendo crescerà a 1,16 euro. Il ceo Philippe Donnet ha assicurato che, nonostante la crisi, saranno raggiunti i target del piano al 2024. Banche dunque in ripresa, dopo i crolli di ieri, ma la tempesta non sembra del tutto passata. Credit Suisse, in difficoltà nella presentazione del bilancio dopo i rilievi della Sec, era arrivata a cedere oltre il 5% in mattinata per poi riprendersi, ma rimanendo comunque ai minimi di sempre. Gli investitori arabi entrati da poco nell’istituto elvetico potranno dare una mano?

Domani bilancio e conference call con analisti per Brunello Cucinelli e Saras. Poi bilancio consolidato di Snam e Telecom Italia, quest’ultima alle prese anche con le due offerte per la rete.

Prima l’Europa

Sarà la Bce comunque, prima della Fed, la prima grande banca centrale a esprimersi, dopo il crac di tre banche regionali statunitensi e dopo la grande pressione che si era scatenata specie sugli istituti tedeschi. In teoria, dalle ultime dichiarazioni della stessa presidente Christine Lagarde, i tassi dovrebbero aumentare dello 0,5%. Per capire se sarà un ultimo colpo, bisognerà attendere la conferenza stampa di giovedì pomeriggio. In Spagna intanto l’inflazione è scesa, anche se il Paese iberico non fa tendenza nei sistemi di calcolo usati da Francoforte. ©

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.