venerdì, 19 Aprile 2024

Chi sono i colossi e le startup della Silicon Valley

Silicon Valley

Il fallimento della Silicon Valley Bank scuote le aziende tech degli USA. Dai grandi colossi alle piccole startup promettenti, la regione a nord della California è una delle più innovative del mondo. Chi c’è nella Silicon Valley?

I grandi colossi…

L’area a sud di San Francisco, nella Santa Clara Valley, ospita da ormai mezzo secolo le più grandi aziende tecnologiche americane. Inizialmente si trattava di produttori di semiconduttori in silicio. Proprio queste manifatture diedero il nome Silicon Valley alla regione.

A partire dagli anni ‘80 inizia l’età dell’oro, quella dei software. Apple apre la strada, trascinando il mondo dall’analogico al digitale, fino all’avvento dell’internet di massa.

Il web, sia 1.0 che 2.0, ha segnato la storia recente della Silicon Valley. Qui ha origine la bolla delle dot-com nei primi anni 2000 e sempre a sud di San Francisco nascono o si sviluppano le grandi aziende che oggi controllano la rete: Google e YouTube, Facebook e Instagram, Twitter, eBay e Yahoo hanno il proprio quartier generale nella Valley. 

Anche altri colossi della tecnologia, come Oracle, Cisco o la stessa NASA, hanno una sede nella baia. Oggi la regione rappresenta il 20% del PIL degli Stati Uniti.

Silicon Valley

… e le nuove startup

La linfa vitale dell’economia della Silicon Valley sono però le startup. Il capitalismo di ventura finanzia aziende in perdita scommettendo sulla possibilità che esse siano la “Next big thing”, la prossima idea che cambierà il mondo.

Le nuove frontiere dello sviluppo tecnologico sono i trasporti, la salute e l’intelligenza artificiale.

Wing progetta droni per le consegne sotto l’ala di Google, mentre Nuro realizza veicoli a guida automatica per spostare merci. ImpossibleFood si pone l’obiettivo di sostituire la carne con prodotti simili ma a base vegetale. 

People.ai utilizza l’intelligenza artificiale per rendere più efficiente il lavoro delle imprese, mentre SoundHound vuole usare la stessa tecnologia per rendere i dispositivi in grado di conversare con gli umani.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.