La Banca Nazionale Svizzera ha offerto 54 miliardi di liquidità a Credit Suisse, precipitata ieri fino al -30% dopo problemi col bilancio e un no ad altri aiuti da parte del primo azionista Saudi Bank. La BCE ha alzato i tassi d’interesse dello 0,5% portandoli così al 3,5%, massimi dal 2007, senza però dare indicazioni future se non che le prossime decisioni saranno guidate dai dati, anche perchè ci sono tensioni finanziarie che non sembrano passeggere. Infatti negli Usa, dopo il crac di tre banche, torna nel mirino First Republic, declassata – solo adesso – a spazzatura dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha iniziato le contrattazioni a Wall Street in calo del 35%.
Banche europee poco esposte
Tanti fatti, tante parole, molta volatilità. Per tutta la giornata le Borse non hanno trovato la direzione. Piazza Affari ha viaggiato a zig zag, per poi chiudere in rialzo dell’1,38%. Una magra consolazione dopo il -4,61% di ieri e il -4% di lunedì. Corrono Iveco, +5,73%, Moncler, +4,3%, Saipem, +3,95%, e i bancari. “Le banche europee sono poco esposte e la BCE è pronta a offrire tutta la liquidità necessaria”, ha sostenuto Christine Lagarde durante la conferenza stampa, tuttavia i titoli degli istituti non hanno dato l’impressione che il peggio sia passato. Comunque l’aumento del costo del denaro fa salire gli spread e fa calare il prezzo dei titoli di Stato proprio in pancia alle banche, inoltre mette pressione su famiglie e aziende alle prese con rate di mutui e prestiti più care. La stretta poi potrebbe continuare nel caso la tempesta borsistica legata più al credito Usa che a quello europeo, dovesse passare.
Due banche in soccorso
Intanto c’è da sistemare la quattordicesima banca più grande degli Stati Uniti, fondata a San Francisco nel 1985 da meno di 10 persone. First Republic Bank è crollata per aver annunciato l’esplorazione di opzioni strategiche, inclusa una vendita. Standard & Poor’s ne ha tagliato il rating, facendolo scendere da A- a BB+, ovvero junk (spazzatura). Inoltre, Moody’s ha messo sotto esame per un potenziale declassamento Western Alliance Bancorporation, Intrust Financial Corp, UMB Financial Corporation, Zions Bancorporation e Comerica Inc. Un compratore per First Republic comunque sembra esserci. Secondo il Wsj in lizza ci sono Jp Morgan o Morgan Stanley.
Swatch ci mette la faccia
Notizie incoraggianti sono arrivate per Credit Suisse, che dal 2000 ha pagato oltre 11 miliardi di dollari in multe e sanzioni, dopo la mobilitazione della banca centrale elvetica e del governo di Berna. A favore di Credit Suisse è sceso in campo anche il presidente della direzione di Swatch, Nick Hayek: “Abbiamo i nostri soldi nella banca, non li abbiamo ritirati: non c’è motivo di ritirare il denaro. Non figuriamo fra quelle persone che credono a tutto ciò che viene scritto sui giornali e che, come gli analisti di borsa, corrono istericamente dietro a qualche notizia e vanno in iperventilazione”. ©