L’inflazione energetica cala. In Spagna addirittura trascina giù l’indice di marzo addirittura al 3,3%, sotto le attese di un 3,8%, ma soprattutto quasi dimezzando il dato di febbraio che indicava un 6%. Quella di marzo è la percentuale più bassa da agosto 2021. Carburanti e bollette sono precipitati e di conseguenza il carovita, che invece cala solo al 7,5 per quanto riguarda l’inflazione di fondo, quella che non considera energia e alimentari. Mese su mese invece l’aumento è dello 0,4%. Giù i prezzi anche in Germania a marzo: la stima flash vede invece l’indice mensile in aumento dello 0,8%, stabile rispetto a febbraio, e leggermente sopra le attese che erano per un incremento dello 0,7%. A livello annuale l’inflazione è cresciuta del 7,4%, in forte calo rispetto al +8,7% di febbraio, ma superiore alle stime di un +7,3%. Tutti questi numeri spingono a scommettere in una pausa sulla stretta monetaria da parte della Bce. Così Piazza Affari sale per il quarto giorno di fila, come le altre borse occidentali, e risupera i 27mila punti con un rialzo di poco superiore al punto percentuale.
Rallentamento in America
In America intanto si vede un rallentamento dell’economia. Le richieste di disoccupazione per la settimana terminata il 25 marzo sono state pari a 198.000, in aumento di 7.000 rispetto al periodo precedente e leggermente superiori alla stima di 195.000. Le richieste continue, in ritardo di una settimana, sono invece salite di 4.000 a 1,689 milioni. La Federal Reserve da mesi punta su un riequilibrio domanda-offerta nel mondo del lavoro, a costo di aumentare la disoccupazione, per stemperare gli aumenti salariali e dunque l’inflazione di fondo. Questi numeri, insieme al ritorno del sereno sul fronte bancario (Janet Yellen, segretaria al Tesoro statunitense, torna a ribadire la necessità di regole più rigide per il settore bancario), fanno salire Wall Street anche se i profitti aziendali negli Stati Uniti sono scesi del 2,7% a 2,47 trilioni di dollari nel quarto trimestre del 2022, dopo un aumento dello 0,8% nel periodo precedente.
Si risale, balzo Technogym
Il venerdì nero di una settimana fa per colpa di Deutsche Bank sembra un lontano ricordo. I credit default swap sulle banche europee scendono, un po’ perchè le autorità europee vogliono indagare sui Cds che avevano scatenato i ribassi, un po’ perchè comunque non si ipotizza una diffusione della crisi creditizia dopo il crac di Silicon Valley Bank e il salvataggio di Credit Suisse. Mps infatti galoppa, dopo il forte balzo di ieri. Reduce da un -30% in meno di una settimana, la banca di Siena sale del 2,95%, maglia rosa a Milano. Bene anche Saipem, +2,8%, in scia al recupero del petrolio degli ultimi giorni. Ancora acquisti su Stm, +2,6%, che beneficia della ripresa dei chip al Nasdaq. Titolo peggiore è Poste, -1,1%, per l’utile 2022 calato del 4,3%.
Da segnalare il balzo di Technogym (+4,7%) grazie all’aumento del dividendo. Lo scorso anno la società leader nella produzione di attrezzi per sport e tempo libero ha registrato lo scorso anno 721,5 milioni di ricavi, record e un utile netto per 66 in crescita del 29%. In virtù di questi numeri distribuirà una cedola di 25 centesimi per azione.
Torna Olidata dopo 7 anni
Lo storico marchio dell’informatica italiana, Olidata, tornerà a quotarsi a Piazza Affari lunedì, dopo una sospensione che dura da sette anni in seguito a una ristrutturazione conseguente a una crisi di liquidità iniziata dopo il crac Lehman. L’ultimo prezzo – stabilito il 24 marzo 2016 – fu di 0,154 e quello di sottoscrizione dell’aumento di capitale, sottoscritto al 53,29% dalla Sferanet di Cristiano Rufini, è stato di 0,1225 euro. Tuttavia, si legge nel prospetto, «non è determinabile quale potrà essere il prezzo delle azioni – si legge – ivi incluse le nuove azioni, successivamente al riavvio delle negoziazioni su Euronext Milan».©