sabato, 20 Aprile 2024

In Europa non si vede recessione, ma più inflazione. Milano parte in retro

Sommario
recessione

La Commissione europea rivede al rialzo le stime sulla crescita del Pil italiano: +1,2% quest’anno. L’economia dell’area dell’euro invece dovrebbe aumentare dell’1%, meno del nostro Paese, così come cresceranno meno dello Stivale la Francia (+0,7%) e Germania (+0,2%). Non si vede la recessione, ma si nota eccome l’inflazione (6,1% per l’Italia nel 2023 e 5,8%), così sale il rendimento del Bund, nell’ipotesi che – in assenza di contrazioni forti – la Bce alzerà ancora i tassi per tentare di raffreddare i prezzi. Il Dax 40 tedesco, prima delle comunicazioni della Commissione, era partito anche bene, toccando i 15.970 punti, il livello più alto da gennaio 2022, perchè l’indice dei prezzi all’ingrosso della Germania ha registrato il primo calo su base annua da dicembre 2020. Il sentiment rialzista però si è affievolito, seguendo l’equazione che i tassi portano ribassi. Piazza Affari termina la seduta in calo dello 0,34%.

Marr alla riscossa

A movimentare le quotazioni c’è pure il voto turco, con possibili implicazioni per gli istituti più esposti sul Paese che vede il presidente Erdogan giocarsela al ballottaggio. La spagnola Bbva, quotata anche a Milano, cede quasi il 5%. E i nostri istituti frenano a ruota. Continua invece il momento magico di Recordati, partito la scorsa settimana dopo i conti, che sale del 3,5%. Boom di Marr, campione della carne, in salita del 13,5% in seguito a una trimestrale sopra le stime. Mentre il bilancio, in crescita, non mette il turbo a Interpump, che invece leggermente arretra.

Anche l’America barcolla

Wall Street sempre sul chi va là… L’Empire State Manufacturing Index di New York dell’attività manifatturiera è crollato a maggio a -31,8 punti ferendo il Dow Jones. Domani comunque è previsto un incontro tra il presidente Biden e i leader del Congresso per discutere il limite massimo del debito, che arriva dopo il successo dei negoziati a livello di personale che si sono svolti durante il fine settimana. Sullo sfondo però c’è sempre il tema tassi. Il presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, Raphael Bostic, ha respinto le scommesse secondo cui la banca centrale taglierà i tassi di interesse quest’anno.

Banzai Giappone

L’indice Nikkei 225 è salito dello 0,81% chiudendo a 29.626, mentre il più ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,88% a 2.115 lunedì, raggiungendo i livelli più alti in un anno e mezzo, sostenuto da forti utili interni e da uno yen debole. I livelli attuali sono molto vicini all’estate 1990, quando iniziò la famosa Tokyo decadence dopo un top a 38.915 registrato nel dicembre 1989. Gli investitori festeggiano perchè – nonostante i tassi di interessi siano fermi al -0,1% – i prezzi alla produzione di aprile sono aumentati al valore più basso degli ultimi 20 mesi, tra segnali di allentamento dei costi delle materie prime.

Nel fine settimana, oltre al verdetto di Moody’s sull’Italia, ci sarà anche il G7 ad Hiroshima. ©

 

 

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.