venerdì, 26 Aprile 2024

A.I.: etica e tecnologia possono coesistere?

Punta a un mercato globale di 1.600 miliardi di dollari entro il 2030 l’intelligenza artificiale. Il tasso di crescita aggregato annuo? Il 38% circa, grazie alla crescente applicazione di A.I. e robotica ad ambiti come la finanza, la salute e i consumi. Per questo giganti della tecnologia come Amazon.com, IBM e Microsoft investono in modo significativo nella ricerca e nel suo sviluppo. Ma non solo. McDonald’s ha investito 300 milioni di dollari per acquistare una Startup di intelligenza artificiale a Tel Aviv, con lo scopo di fornire un’esperienza cliente personalizzata. «L’intelligenza artificiale offre un supporto tecnologico alle aziende per dare un servizio migliore ai clienti. Inoltre, moltissime imprese, vogliono riportare in House la loro produzione, perché questa tecnologia permette una riduzione dei costi», dice Giancarlo Sandrin, Italy and Spain Country Head di Legal & General Investment Management.

Il fatto essenziale che accelera il tasso di innovazione nel settore è l’accessibilità ai set di dati storici: poiché l’archiviazione e il recupero degli stessi sono diventati più economici, le istituzioni sanitarie e le agenzie governative costruiscono dati non strutturati accessibili alla ricerca.

I progressi nel deep learning e nelle ANN (Artificial Neural Networks) alimentano l’adozione dell’A.I. anche nei settori aerospaziale, sanitario e finanziario. Ad esempio, Google adotta ANN su App come Maps, per gestire al meglio i feedback degli utenti e lavorare sull’implementazione delle funzionalità dell’applicazione. Oppure EasyJet, che ha lanciato un’App che riconosce il luogo in cui è stata scattata una foto su Instagram e prenota il volo.

L’A.I. nel settore finanziario

Situazione più delicata riguarda l’applicazione di questa tecnologia in ambito finanziario e di gestione del risparmio. «L’intelligenza artificiale può fornire un notevole aiuto nella gestione di grandi volumi di dati. Nonostante ciò, l’intervento umano rimane cruciale. Da un lato, l’Intelligenza Artificiale, essendo priva di emozioni, è meno incline a subire distorsioni cognitive. Tuttavia, dall’altro lato, è indispensabile che l’essere umano interpreti il significato di questi dati».

La regolamentazione dell’A.I.

Attualmente, la regolamentazione dell’intelligenza artificiale è in fase di discussione e sviluppo nell’Unione Europea. L’A.I. Act, proposto dalla Commissione Europea, è la prima legge al mondo che cerca di regolamentarla in modo completo e strutturale. Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una posizione generale sulla proposta, introducendo modifiche come la limitazione della definizione di intelligenza artificiale e requisiti più rigorosi per alcune categorie di sistemi. Tuttavia, il processo legislativo è ancora in corso, con intense discussioni in parlamento riguardo alla definizione, alla lista delle attività proibite e ad alto rischio, e alle obbligazioni e flessibilità della tassonomia. Quindi, ci troviamo ancora in una fase di dibattito e sviluppo, con l’obiettivo di creare un quadro normativo che promuova l’innovazione senza compromettere i diritti fondamentali.

«La parte etica e quella tecnologica si possono combinare, però ci deve essere un forte input da parte di coloro che utilizzano questa innovazione. In modo tale che questo input arrivi fino ai big players che si devono adattare per restare competitivi sul mercato. Inoltre, una regolamentazione sovranazionale che dia i principi base da seguire potrebbe essere necessaria. Una regolamentazione a livello sovranazionale che non crei scompenso tra un Paese all’altro, ad esempio un accordo tra Stati Uniti ed Europa potrebbe sicuramente aiutare». ©

📸 Credits: kittipong, Canva.com

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]