venerdì, 26 Aprile 2024
Argentina

L’Argentina è di nuovo in crisi. Il governo porta i tassi di interesse al 97%, facendoli aumentare di 600 punti base e l’inflazione raggiunge il 109% su base annua. Se il Paese dovesse andare in default, quanto ne risentirebbe l’economia italiana?

L’ennesima crisi argentina

L’Argentina sembra nuovamente sull’orlo di un crollo economico e finanziario. L’origine di questa crisi risale al 2018, quando una combinazione di fattori, dalla siccità all’aumento del prezzo del petrolio, portò alla fuga degli investitori stranieri.

Il governo Macrì riuscì a concordare un prestito da 50 miliardi coni il Fondo Monetario Internazionale, ma le sue politiche economiche non riuscirono a centrare gli obiettivi di crescita. Nel 2020 si arrivò inevitabilmente alla ristrutturazione del debito, che diede fiato alle finanze pubbliche, ma che ha in parte causato la situazione attuale.

Una delle conseguenze di questo default è che l’Argentina, da tre anni, non può più finanziare il proprio debito sui mercati internazionali. Per coprire la spesa pubblica quindi la banca centrale è costretta a stampare pesos, con il risultato di spingere l’inflazione al 109% su base annua ad aprile. 

L’aumento dei tassi di interesse del dollaro, valuta da cui il sistema argentino è dipendente, ha soltanto peggiorato la situazione. La nuova banconota da 20.000 pesos appena coniata vale circa 4 dollari al cambio reale.

La crisi però non è soltanto monetaria. Come già accaduto nel 2018, la siccità ha compromesso il 23% del raccolto di grano, la cui esportazione verso gli USA garantisce un afflusso di dollari al Paese. Il ministro dell’economia Sergio Massa ha in programma un viaggio in Cina per cercare il supporto di Pechino, dopo l’attivazione di uno scambio di valuta da un miliardo di dollari in yuan. 

Quanto sono connesse Italia e Argentina

In caso di crollo dell’economia argentina quindi, il nostro Paese soffrirebbe principalmente nel campo delle importazioni agricole e alimentari. Nonostante i legami storici e sociali, le economie di Italia e Argentina non sono particolarmente dipendenti l’una dall’altra.

Nel 2022 l’Italia ha importato dall’Argentina beni per circa 1,2 miliardi di dollari, lo 0,25% dei 466 miliardi che il nostro Paese spende ogni anno per comprare merci dall’estero. La quasi totalità di questa cifra deriva da prodotti agricoli o beni alimentari, che valgono circa un miliardo all’anno. Il totale delle derrate che acquistiamo dal Paesi extra UE vale circa 6,25 miliardi, di conseguenza in questo settore l’Argentina rappresenta un partner importante.

Le cifre rimangono simili anche per quanto riguarda l’export. Ogni anno l’Argentina compra quasi 1,4 miliardi di merci italiane, più di un terzo dei quali, 580 milioni, deriva dall’acquisto di macchinari e apparecchiature. Nessuna di queste cifre è particolarmente rilevante sul totale: si tratta infatti rispettivamente dello 0,25% delle esportazioni italiane e dello 0,5% di quelle meccaniche.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.