lunedì, 6 Maggio 2024

La transizione ecologica sta rallentando

I leader mondiali faticano a stare al passo con le promesse fatte sulla transizione ecologica. Secondo l’ONU, gli impegni presi finora dai governi non saranno sufficienti a raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050. Questo limite, ratificato da ben 193 Paesi negli accordi di Parigi del 2021, sembra ancora piuttosto lontano. Basandosi sui provvedimenti presi finora, le emissioni di gas serra dovrebbero anzi aumentare dell’11% nel 2030, rispetto ai livelli del 2010.

Ma la situazione sembra peggiorare ulteriormente, con i singoli Stati che ridimensionano le loro NDC (Nationally Determined Contributions), deadline di più breve termine ritenute fondamentali per non perdersi nel cammino di transizione. Rishi Sunak, Primo Ministro del Regno Unito, ha annunciato lo stralcio di diversi provvedimenti in materia: dal divieto di nuove prospezioni petrolifere nel Mare del Nord al limite per l’acquisto di automobili con motore a combustione interna, spostato dal 2030 al 2035.

D’altronde, non è il solo. Anche in Italia, emergenze come quella migratoria e le difficoltà economiche legati alla guerra hanno distolto l’attenzione dal problema ecologico. Così, il Paese perde terreno soprattutto sugli obiettivi verdi del PNRR.

Per ora, la transizione resta indietro. Come evidenziato nell’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, al momento non siamo sulla strada per limitare l’aumento di temperatura entro 1,5 gradi Celsius. Questo obiettivo rappresenta un limite oltre il quale le conseguenze ambientali, ma anche economiche, non saranno facilmente contenibili, con un’alta probabilità di siccità, eventi estremi e conseguenti migrazioni climatiche.

2 Ottobre 2023

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".