La giornata mondiale dedicata alla salute mentale ricorda che l’Italia è ultima in Europa per benessere psicologico. Una parte di questo disagio è dovuta alla mancanza di investimenti.
La salute mentale in Italia
Secondo un’indagine Ipsos, dopo il Covid-19 l’Italia è caduta all’ultimo posto in Europa per salute mentale dei suoi abitanti.
I giovani sono i più esposti a questa crisi: 1 ragazzo su 6 ha avuto pensieri suicidi in seguito al periodo di lockdown dovuto alla pandemia.
Nonostante questo, nelle 168 pagine del PNRR la salute mentale non viene mai citata.
Pochi investimenti
La mancanza di investimenti in termini di benessere psicologico è un grosso problema per il nostro Paese.
L’Italia spende 4 miliardi di euro, meno dello 0,2% del PIL. Secondo un rapporto di Deloitte, questa cifra andrebbe aumentata di almeno 1,9 miliardi nei prossimi 3 anni
Il costo della poca salute mentale
La mancanza di investimenti può essere vista come un risparmio nell’immediato, ma in realtà non è tale.
Secondo l’OCSE, ogni anno l’impatto dello scarso benessere psicologico nel nostro Paese costa al sistema produttivo il 3,4% del PIL, 55 miliardi di euro.
Calcolando che nel 2019, il gettito fiscale italiano era il 42,1% del PIL, i mancati investimenti costano alle casse dello Stato 23 miliardi di euro ogni anno. ©
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