Il Paese si tiene a galla, nonostante l’enorme debito. Prima Standard & Poor’s e Fitch, poi Moody’s, tutte le agenzie di rating promuovono l’Italia. Ecco tre ragioni perché questo giudizio è fondamentale.
1. Spread e costo del credito
Secondo i calcoli degli analisti di Barclays, una retrocessione nel rating di Moody’s, arrivato nella tarda serata di ieri, avrebbe catapultato lo spread a 250 punti base, di nuovo in un’area preoccupante. Se infatti, l’agenzia avesse deciso di abbassare il suo voto sull’Italia al di sotto di Baa3, il nostro debito sarebbe stato giudicato come junk, spazzatura. Ma così non è stato. L’agenzia conferma la sua valutazione, evitando un ulteriore inasprirsi nelle condizioni del credito, anche privato. In questo frangente, Moody’s era quella da cui si temeva il peggio. Sei mesi fa, all’epoca dell’ultima “sessione d’esami”, aveva addirittura deciso di non esprimersi, lasciando in dubbio investitori e risparmiatori.
2. Le previsioni di crescita
A migliorare ulteriormente il quadro ci si mettono le prospettive future. Infatti, l’agenzia, che aveva in precedenza assegnato un outlook negativo, lo corregge ora in stabile. L’economia italiana si assesta finalmente su posizioni migliori nel suo cammino di ristrutturazione del debito, reso vitale dalle circostanze. A imporlo sono due fattori: in primis, l’ammontare della spesa per interessi, che quest’anno ha raggiunto il 4% del PIL. In secondo luogo, l’incombere del capitolo fondamentale del Patto di Stabilità. Quest’ultimo rientrerà infatti in vigore nel 2024, ma su quali ne saranno le regole non si è ancora raggiunto un consenso. Mostrare un trend deciso verso la sostenibilità della spesa e del debito potrebbe consentire al Paese di dire la sua anche anche a questo tavolo di discussione.
3. Banche in testa
Un contributo essenziale nel garantire la buona direzione del Paese lo mette il settore bancario. Con profitti in crescita vertiginosa negli ultimi mesi, gli istituti di credito presentano uno stato di salute invidiabile. Il tasso di deterioramento del credito si è ridotto, nel 2023, all’1,2%, il livello migliore dal 2006 (Banca Ifis). A sancire questo traguardo, l’outlook positivo assegnato da Fitch alla banca più famigerata del Paese, Monte dei Paschi di Siena. Nelle valutazioni dell’agenzia, MPS scala due posizioni in un colpo, passando da BB a B+. Le azioni dell’istituto, per tutta risposta, raggiungono i massimi da ottobre dell’anno scorso. ©
📸 Credits: Canva