Al via da oggi in tutta Italia i saldi invernali. Un’occasione da non perdere per risparmiare su tutte le categorie a cui le promozioni saranno applicate, tra capi di abbigliamento e articoli tecnologici. Attenzione anche ai siti, perché i saldi sono in partenza oggi anche sul web. I negozi di fiducia, fa sapere tuttavia Confcommercio, si confermano il canale di acquisto preferito (così per il 47,6% dei consumatori) seguiti dall’online (38,7%). In media saranno 15,8 milioni le famiglie che approfitteranno dei prezzi ribassati, con una spesa media a persona di circa 137 euro e un totale a famiglia di 306 euro. Il giro d’affari è di 4,8 miliardi di euro.
Acquisti in lieve calo
Il 63,8% dei consumatori farà acquisti durante il periodo dei saldi invernali, un numero in diminuzione dell’1,2% rispetto allo scorso anno. «Tra chi non ne approfitterà» si legge in una nota di Confcommercio, «uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre per il peggioramento della propria situazione economica». Per incentivare le vendite i commercianti puntano sui social, e il 79% ha dato vita a promozioni online, contro il 30% che si è fatto pubblicità con attività di email-marketing.
Le date ufficiali
I saldi dureranno in media 60 giorni. L’inizio è stato fissato per il 5 gennaio per tutta Italia a eccezione della Valle d’Aosta, dove la stagione dei saldi ha preso il via mercoledì 3. Quanto alle date di chiusura, le prime regioni saranno la provincia di Bolzano e la Liguria, dove i saldi termineranno il 18 febbraio. Dieci giorni più tardi invece per Calabria, Piemonte, Puglia e Veneto. Tra il 2 e il 5 marzo sarà la volta di Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana, provincia di Trento e Umbria. Le ultime saranno Sicilia (15 marzo), Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta (31 marzo), e infine la Campania il 2 aprile.
Le regole
Il deprezzamento vale per tutta la merce rimasta invenduta, e per questo i saldi sono da intendere come vendite di fine stagione. I capi a prezzi ridotti devono risultare notevolmente scontati perché il senso è disfarsi dei prodotti avanzati. Il negoziante ha quindi l’obbligo di indicare chiaramente il prezzo di vendita, lo sconto e il costo finale.
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