L’Italia è il maggior produttore di tabacco in Europa. Allo stesso tempo rappresenta il primo Paese UE contro la lotta al contrabbando di sigarette. Secondo l’Eurispes, lungo lo Stivale, è illegale solo il 2,3% del consumo nazionale. Un esempio virtuoso rispetto a Francia o Irlanda, dove rispettivamente il 32,4% e il 24,4% dei fumatori attinge al mercato nero, su una media europea del 10%.
Rincari da migliaia di euro sui sigari
Sul podio della lotta al commercio illegale di tabacchi, tra gli ultimi provvedimenti del 2023, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha inserito l’aumento del prezzo dei sigari. Quelli che hanno subito i maggiori rincari sono i Romeo y Julieta Cupidos: da 4.600 a 13.000 euro al chilo, una confezione da 20 da dicembre 2023 costa 1.300 euro.

Le sigarette italiane
Dal suo canto l’Italia si è concentrata sulle produzioni di qualità. Chi non lavora in funzione delle multinazionali, resiste in produzioni di nicchia. L’alternativa è un turbinio legale, come dimostra l’esperienza torinese di Yesmoke che oggi produce all’estero e vende anche in Italia.
Il mercato del tabacco in Italia
L’aumento dei prezzi di vendita compensa in parte la soppressione dei sussidi comunitari legati alla produzione di tabacco. I produttori attivi però sono stati dimezzati: da 4.287 del 2011 ai 1.418 del 2022. Nonostante ciò il settore oggi vale 20 miliardi di euro, con entrate per le casse dello Stato pari a 14,5 miliardi di euro. ©
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