La Coppa del Mondo di sci è una miniera d’oro per le località montane e il movimento sportivo. Ma la prestigiosa competizione sarà sufficiente a risollevare il settore dopo una stagione influenzata pesantemente dalla carenza di neve?
I numeri di Bormio
La Coppa del Mondo sta facendo la fortuna di Bormio, una delle principali tappe italiane. La 4 giorni di competizione ha contribuito in maniera importante al tutto esaurito delle strutture ricettive. Nei primi due giorni del 2024 ben 6.500 persone si sono riversate sulle piste della città lombarda e le prenotazioni per le prossime settimane continuano ad arrivare. Un boom che compensa in parte la chiusura di alcune piste a causa delle alte temperature registrate nel periodo pre natalizio.
Sci, quanto hanno guadagnato gli atleti?
La Coppa del Mondo rappresenta una miniera d’oro anche per gli sciatori professionisti. Il vincitore del Super G di Bormio, Marco Odermatt, ha guadagnato 45.000 franchi svizzeri, pari a 48.000 euro. Complessivamente, gareggiando nella competizione ha portato a casa 331.000 franchi (356.000 euro), più di tutti i suoi colleghi.
Mikaela Shiffrin, invece, si è aggiudicata 331.000 franchi, guadagnando il primo posto nella classifica dei premi. In seconda posizione troviamo l’italiana Federica Brignone, che ha vinto 215.000 franchi. Bisogna scendere fino al quinto posto per trovare l’altra sciatrice tricolore, Sofia Goggia, che ha portato a casa 108.000 franchi.
Sci, le stime per il 2023
Il 2023 si apre con le migliori premesse per il mondo che ruota intorno allo sci. Infatti, la neve ha iniziato a cadere già a novembre sulle Alpi. Nei prossimi giorni si prevedono nevicate a partire dai 700 metri, con accumuli abbondanti in alta quota (60-80 centimetri).
Tuttavia, il deficit sulle montagne nazionali è ancora importante. Infatti, il bilancio di accumulo di neve è in negativo di 0,8 miliardi di metri cubi d’acqua (63%) rispetto alla media (CIMA Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale). Attualmente i miliardi a disposizione sono poco più di 4, 2 in meno rispetto a marzo 2022.
Lo snow impact
La neve è determinante per il successo, o il fallimento, della stagione sciistica. Lo snow impact incide direttamente sul turismo. Infatti, si stima che un paesaggio totalmente innevato possa aumentare i flussi del 77%. Senza contare la spesa per la neve artificiale, salita fino a più di 5 euro al metro cubo (15.000 euro per ettaro). Inoltre, le Alpi forniscono al bacino del Po il 50% delle risorse idriche nazionali e i ghiacciai producono il 70% dell’acqua dolce nel mondo. ©
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