domenica, 28 Aprile 2024

C’è sempre più voglia di legumi in tavola

Sommario

Un mercato caratterizzato da un forte incremento, influenzato anche dal boom della cucina etnica e dall’introduzione di preparati pronti per l’uso. I legumi, anche grazie alla diffusione di diete a base di proteine vegetali, rimangono fedeli alleati sulle tavole degli italiani.

Qual è la situazione del mercato?

Una crescita continua nei consumi di legumi che nell’ultimo decennio sono aumentati del 47%, dai piselli ai fagioli, dai ceci alle fave fino alle lenticchie, sulla spinta di una vera e propria svolta Green nelle scelte di acquisto dei consumatori. 

I legumi più apprezzati

Tra i più consumati, si trovano ceci e lenticchie, secondo i dati Nielsen, che rappresentano un terzo del segmento dei legumi in conserva e hanno registrato un +10% di vendite a valore. Le lenticchie, oltre a essere simbolo di prosperità e denaro, sono tra i primi legumi coltivati dall’uomo e hanno saputo mantenere il loro spazio nell’alimentazione quotidiana grazie all’apporto proteico e ai numerosi abbinamenti con i cereali che permettono di coprire il fabbisogno giornaliero.

Costo e origine dei legumi

I prezzi delle lenticchie (dati Bmti), che nel 2005 erano intorno ai 0,80 euro/Kg, nel 2022 hanno raggiunto quasi i 2,00 euro/Kg. Raddoppiati anche i prezzi dei fagioli Borlotti che da 1,10 euro/Kg nel 2005 a quasi 2,00 euro/Kg nel 2022 mentre per i ceci è stato registrato un picco dei prezzi intorno al 2018 a causa di una forte siccità, rientrato negli anni successivi e riconducendo il prezzo da 2,70 euro/Kg ai 2,00 euro/kg.

Le importazioni di legumi

Tre piatti di fagioli, lenticchie e ceci su quattro consumati in Italia, sono in realtà stranieri, provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada. Ma la dipendenza dalle importazioni è all’incirca della stessa percentuale (90%) anche per i fagioli, che arrivano in gran parte dall’Argentina e dal Nord America, del 70% per i piselli e di più del 50% per i ceci.

La farina di legumi

Il mercato globale, secondo il rapporto di Exactitude Consultancy, registrerà un tasso di crescita annuale del 11.8% per il periodo di previsione 2022-2029. Si prevede che supererà i 44.86 miliardi di dollari entro il 2029, rispetto ai 16.44 miliardi del 2020.

Il settore biologico italiano

L’Italia sta affrontando un periodo di transizione verso un rilancio del settore e della sua immagine verso nuovi equilibri e nuovi target di sviluppo. L’incremento del 7,5% di superficie coltivata bio nel 2022 e l’aumento di operatori del sistema rassicurano sul fatto di essere ancora in una fase di crescita. Se i prossimi anni confermeranno tali incrementi, sarà possibile non solo superare il target del 25% di superfici certificate indicato dalla Strategia Farm to Fork al 2030 ma anche l’obiettivo, più ambizioso, previsto dal Piano Strategico della Pac italiano che si prefigge di raggiungerlo con tre anni di anticipo.

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📸 Credits: Canva.com

Studentessa di Scienze della Comunicazione con una grande passione: il giornalismo. Determinata, ambiziosa, curiosa e precisa. Per Il Bollettino mi occupo di lifestyle in tutte le sue forme cercando di fornire una nuova prospettiva alla realtà che ci circonda.