sabato, 9 Novembre 2024

Collezionismo: Italia prima al mondo per investimenti in arte digitale

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Il collezionismo vola grazie agli acquisti in presenza. Il settore non risente degli aumenti esponenziali delle vendite on line: l’84% delle compravendite di arte e antiquariato nel 2023 è avvenuta di persona. Ma cosa attira di più gli investitori? I dipinti sono i più popolari e catalizzano il 58% della spesa totale dei collezionisti, seguiti da opere su carta (13%) e sculture (8%). L’Italia come si inserisce in questo business? Dalle sue performance sembrerebbe avere un ruolo di particolare rilievo nel commercio internazionale e nelle aste. A documentarlo è il rapporto 2023 pubblicato da Art Basel e UBS, il più ampio studio a oggi esistente in letteratura, che contiene le analisi sull’andamento degli ultimi 8 anni.

Aste e collezionismo, il ruolo dell’Italia

Siamo leader nel collezionismo di lusso (opere di design, gioielli, borse, scarpe, vini da collezione, ecc.). La spesa media in questo campo nel nostro Paese è la più alta al mondo, anche se gli acquirenti più attivi sono cinesi. Siamo al terzo posto per l’alta percentuale di collezionisti che dichiara di aver speso più di 100mila dollari in un anno: Taiwan 56%; Cina 11% e Italia 10%. Non manca il primato della costanza: il 63% colleziona da più di 10 anni. Inoltre siamo l’unico Paese che sulla parità di genere nel 2023 è progredito. Nel resto del mondo infatti si è avuto un calo diffuso della presenza femminile nel collezionismo. In Italia è oggi al 37%, cresciuta del 4%, strappando la maglia nera assegnata nel 2022 per la più bassa presenza al mondo di artiste donne nelle collezioni. Titolo attualmente conferito alla Cina che ha perso 8 punti percentuali in un anno.

Curiosità sul collezionismo italiano

1 – Le opere virtuali che peso hanno nel mercato del collezionismo? L’Italia ha il primato mondiale di investimenti in arte digitale. Ha superato anche la Cina che a livello globale detiene la fetta più ampia di spesa. Gli artisti che lavorano sul virtuale assistono al calo della richiesta (dal 4% all’1% a livello internazionale). Nel nostro Paese si è passati da 40.180 dollari del 2022 a 18.000 dollari nel 2023. 

2 – Oltre la metà dei collezionisti, il 54%, intende fare nuovi acquisti nel 2024. Dato in linea con quello dello scorso anno. In Italia il panorama è ancora più roseo. Ci posizioniamo tra i Paesi più attivi, dove si vuole maggiormente investire nel collezionismo, poco distanti dal 68% della Cina.

3 – L’84% di chi spenderà in arte e antiquariato dichiara di voler comprare dipinti. In Italia la maggior parte degli acquirenti non commercerà a stretto giro le opere. Sul mercato globale appariamo come quelli meno inclini a disfarsi delle proprie collezioni. Con il 23% l’Italia ha il tasso più basso di rivendita al mondo. Tendenza che contribuisce a far salire le quotazioni. ©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?