sabato, 20 Aprile 2024

NFT: quanto spendono gli europei per questi token?

Sommario

NFT in ascesa. Il valore del settore dovrebbe raggiungere i 36,8 miliardi di dollari entro la fine dell’anno.  I consumatori europei sono attratti dal metaverso e dalle sue applicazioni, come socializzazione, shopping online ed eventi di intrattenimento. Questi asset sono un tipo speciale di token, che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità, scritto su Blockchain, di un bene unico. Ciò spinge grandi marchi a innovare l’esperienza cliente. Brand come Burberry, Cult&Rain, Dolce e Gabbana, utilizzano NFT per lanciare le loro iniziative. Di conseguenza, la spesa per i non fungible token passerà da 25,4 miliardi di dollari nel 2022 a 256,6 miliardi nel 2030.

«I collezionisti attribuiscono un valore significativo a determinati modelli NFT o collaborazioni a causa del loro design, della storia o del significato che rappresentano», dice Dario Baudo, Docente Teseo (Ente di formazione finanziaria per professionisti del settore) e Managing Director di Borgogna the House of Mind.

La cosa che stupisce in questo campo è come alcuni individui possano arrivare a spendere anche diverse migliaia di euro per un prodotto virtuale. Emblematico il caso in cui alcuni consumatori hanno speso 10.000 € per acquistare delle scarpe Nike NFT.

«Il prezzo potrebbe essere spiegato da una combinazione di fattori, che includono l’esclusività, la “collezionabilità” e il valore percepito. Infatti, ne sono state prodotte solo 20.000 esemplari in tutto il mondo, rendendo quindi la possibilità di acquistarle molto esclusiva».

Quali sono le prospettive di applicazione degli NFT nel mercato finanziario?

«Gli NFT hanno il potenziale per rivoluzionare diversi settori sebbene ad oggi, se guardiamo al nostro Paese, le prospettive sono scarse, sia per i problemi di regolamentazione con gli asset digitali, sia per i possibili controlli dell’autorità di vigilanza. Tuttavia, val la pena soffermarci su alcune possibili applicazioni nel mercato finanziario, ad esempio, alla Finanza decentralizzata (DeFi). Inoltre, questi asset innovativi potranno essere utilizzati per tokenizzare e rappresentare strumenti finanziari tradizionali come azioni, obbligazioni e immobili. Ciò potrebbe consentire una maggiore liquidità, facilitare la negoziazione e consentire l’accesso a investimenti precedentemente inaccessibili a determinate categorie di investitori».

Per quanto riguarda i “quadri” NFT, una parte della proprietà dell’opera è scritta su blockchain e un’altra fuori da essa, come funziona la certificazione della proprietà?

«La certificazione si basa sulla tecnologia blockchain. Nella maggior parte dei casi, l’NFT rappresenta la prova digitale dell’autenticità e della titolarità di un’opera d’arte. Il token non fungibile contiene informazioni sulla proprietà, l’autenticità, la descrizione dell’opera e altre informazioni pertinenti. Questi dati vengono immagazzinati nella blockchain e sono accessibili a tutti i partecipanti della rete. Quando poi l’opera viene venduta, la proprietà dell’NFT associato viene trasferita. Oltre alle informazioni registrate sulla blockchain, potrebbe essere necessario fornire certificati e documentazione esterna per confermare l’autenticità e la provenienza di questo tipo d’arte. Tuttavia, è importante notare che la tecnologia blockchain non fornisce automaticamente una garanzia assoluta di autenticità, ma può rendere più affidabile la tracciabilità e la prova della titolarità».

È probabile un mondo in cui moda digitale e reale si fondono?

«È possibile immaginare un futuro in cui si fondono, aprendo la strada a nuove possibilità e conseguenze interessanti. Oggi, una convivenza tra questi due piani è possibile e i principali brand del lusso già la stanno mettendo in pratica, consentendo l’acquisto di capi digitali indossabili nello spazio virtuale del Metaverso, o sfruttando la garanzia degli NFT per vendere nel mondo reale collezioni esclusive». ©

📸 Credits: A. Solano, Canva.com

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]