venerdì, 3 Maggio 2024

Giornata dell’Obesità, quanto spendiamo per i chili in eccesso?

Sommario
obesita

Quasi la metà degli italiani dovrebbe dimagrire. Un monito da ricordare nella Giornata mondiale dell’Obesità che si celebra oggi. Siamo ingrassati durante la pandemia, ma ora le persone sovrappeso e obese sono il 46,3% tornando ai livelli del 2019 anno in cui, secondo gli ultimi dati Eurostat siamo i più magri d’Europa. L’Italian Barometer Obesity Report 2023 rileva come però il riequilibrio dopo il picco del 2020 (47,6% di persone in eccesso di peso) abbia portato alla riduzione di chi è in sovrappeso e all’aumento degli obesi. Questi ultimi rappresentano l’11,4% della popolazione: nel 2021 quando è stato raggiunto il picco massimo erano il 12%, mentre nel 2019 non superavano il 10,9%. Attualmente gli italiani in eccesso di peso sono 23 milioni: 5.600.000 obesi e 17.400.000 sovrappeso.

I costi dell’obesità

La diffusione dell’obesità comporta notevoli costi. Secondo le stime dello studio The Economic Impact of Overweight & Obesity in 2020 and 2060 le spese dirette e indirette nel 2023 sono state pari al 2,9% del PIL per un valore globale di 4,32 trilioni di dollari. In Italia per gestire l’obesità spendiamo 13 miliardi e 300 milioni di euro l’anno. Nel dettaglio: 6,6 miliardi di euro per le malattie cardiovascolari, 650 milioni di euro per il diabete, 330 milioni di euro per il cancro e 240 milioni di euro per la chirurgia bariatrica. I costi indiretti riguardano invece l’occupazione e quindi la produttività: 2 miliardi e 620 milioni di euro per l’assenteismo e 2 miliardi e 830 milioni di euro per il presenteismo di dipendenti che continuano a recarsi al lavoro pur avendo problemi di salute.

Le previsioni per il futuro

Oggi nel mondo 1 persona su 7 è obesa. Nel 2035 per la World Obesity Federation sul pianeta avremo 2 miliardi di obesi, 1 ogni 4 persone, con un aumento di circa il 60% tra gli adulti e del 100% tra i bambini. Trattarne le malattie correlate, nei prossimi 30 anni, costerà in media l’8,4% della spesa sanitaria nei 36 Paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Il sovrappeso fino al 2050 comporterà perdite economiche pari al 3,3% del PIL e una crescita degli oneri fiscali per ogni cittadino di 330 euro. Ci si chiede come si possa intervenire per limitare i danni economici e sociali.

Obesità e chirurgia, quanto si risparmia?

Gli interventi sul sistema digerente per dimagrire pare siano efficaci sia per il paziente sia per le casse dello Stato. La chirurgia bariatrica, dal bypass gastrico alla sleeve gastrectomy, dalle analisi svolte dal CERGAS (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) comporta un risparmio pro-capite di 24.600 euro. Facendo il calcolo della spesa media che comporterebbe la gestione sanitaria delle patologie di un cittadino obeso nell’arco della sua vita si arriva a un costo di 124.691 euro per la dieta e 100.037 per la chirurgia bariatrica. Cifra che aumenta in caso di diabete dove a fronte di 192.831 euro da spendere per sostenere piani dietetici, con l’intervento chirurgico si abbattono i costi di 31mila euro a paziente: 161.873 in media. L’impatto sulla qualità di vita ha poi una diretta influenza positiva sulla produttività dell’individuo e di consseguenza sullo sviluppo del sistema economico del Paese. ©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?