Medici pubblici sul piede di guerra contro la Manovra. Al centro delle motivazioni che potrebbero portare in piazza una parte dei sanitari ci sono alcune parti del documento relative agli stanziamenti per il settore: in totale 136 miliardi di euro, con un importo aggiuntivo di 3 miliardi che confluiranno nel Fondo sanitario nazionale.
Le norme in Manovra che agitano i medici
Risorse che andranno quasi interamente a coprire i costi per il rinnovo dei contratti di medici ed infermieri. Di questi infatti, per pagare gli aumenti in busta paga (per i medici circa 290 euro per 13 mensilità), si stima che saranno spesi 2,4 miliardi di euro. I restanti 600 milioni di euro saranno usati per ridurre le liste d’attesa acquistando prestazioni dai privati e detassando gli straordinari dei sanitari in forze. E allora, a che cosa è legata la motivazione dell’agitazione? Alle norme sui pensionamenti, che si stimano possano arrivare a una riduzione del sussidio dal 5% al 25%.
Importi destinati a salire
Per garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) sono stati stanziati in Manovra per il 2024, 50 milioni di euro in più rispetto al 2023. La Legge di Bilancio prevede che la quota salirà a 200 milioni nel 2025.
Nuove assunzioni in vista
E anche per il personale ci sono buone speranze di rinforzo. La Legge di Bilancio, nel rispetto dei vincoli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destina nuove risorse per il potenziamento dell’assistenza territoriale. Si tratta di fondi che verranno utilizzati per il reclutamento di ulteriore personale sanitario. Nel dettaglio: 250 milioni di euro per il 2025; 350 milioni di euro per il 2026 e per gli anni a seguire. ©
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