giovedì, 2 Maggio 2024

La Finanza che piace ai giovani tra Crypto, Tech e AI

Sommario
Finanza

I nuovi fondi di investimento Bitcoin aprono le porte agli acquisti di criptovalute (ne parliamo a pag.16) al grande pubblico. Crypto che quest’anno tornano a sorridere, trainate dalla crescita di Bitcoin. Non è il momento migliore, invece, per acquistare casa. Certo, i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono al 4,38%, in calo rispetto al 4,82% di dicembre 2023 (Bankitalia, Banche e moneta: serie nazionali). Tuttavia, a gennaio di quest’anno il credito alle famiglie ha fatto registrare una riduzione dell’1,3% sui 12 mesi. Numeri che mostrano come viviamo ancora un momento critico per la stabilità finanziaria e per la salute dell’economia. Unica stella polare in una galassia sempre più piena di informazioni non sempre difficili da discernere è lo sviluppo di una cultura finanziaria personale.

Il ruolo dei media

«I media hanno svolto e svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione finanziaria, grazie alla loro capacità di raggiungere ampie fasce della popolazione», dice Andrea Sacha Togni, CEO e Partner di BCO Swiss Family Office. «Grazie a chiacchierate come questa, programmi dedicati, articoli, podcast e altri contenuti multimediali che trattano temi finanziari in modo accessibile e coinvolgente, possono aiutare a demistificare il mondo della Finanza e incentivare un maggiore interesse verso la gestione delle proprie finanze personali».

togni Finanza

Solo il 30% della popolazione italiana possiede un’adeguata alfabetizzazione finanziaria (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, OCSE). Il dato che preoccupa forse di più è che siamo l’unico Paese nell’UE con un differenziale di genere evidente in questo settore, sia tra gli adulti sia tra i giovani studenti. Un gap che ostacola il superamento di un fenomeno più subdolo degli abusi fisici, ma altrettanto pericoloso: la violenza economica nei confronti delle donne. Parliamo di un problema legato a doppio filo alla carenza di lavoro: il 62% delle donne si rivolge ai centri antiviolenza a causa di una prevaricazione economica da parte del partner.

«Nel mondo della consulenza, ho il piacere di interagire con donne estremamente capaci e formate. Nel Gruppo BCO, il 44% delle colleghe sono donne: professioniste capaci, alcune con responsabilità e funzioni apicali. In questi anni si è fatto molto, grazie ai mezzi di informazione e a percorsi formativi e accademici specifici, frequentati da un’utenza sempre più variegata, di genere ed età. Non bisogna abbassare la guardia e continuare a proporre programmi mirati, sia nelle scuole sia attraverso piattaforme moderne, che siano accessibili e comprensibili a tutti, garantendo inclusività per un tema che tocca tutti noi: come investire al meglio il proprio patrimonio».

Quanti e quali benefici economici porterebbe un miglioramento dell’alfabetizzazione sulla Finanza?

«Molteplici, tra cui una maggiore partecipazione agli investimenti, quindi ulteriore liquidità ed efficienza dei Mercati finanziari, una gestione del risparmio più efficace e, non da ultimo, grazie a una maggiore consapevolezza, una riduzione dell’indebitamento eccessivo. Questo non solo potenzierebbe la crescita a livello individuale, ma anche nazionale, favorendo un ambiente economico più stabile e resiliente».

Che contributo potrebbe dare una maggiore conoscenza della Finanza ai fini dell’obiettivo di colmare il divario di genere economico?

«Fornendo alle donne le competenze e la fiducia necessarie per prendere decisioni finanziarie informate, potremmo assistere a un aumento ulteriore della loro partecipazione nel Mercato del lavoro, negli investimenti e nella leadership aziendale, contribuendo così a colmare le disparità di reddito e di opportunità. Nel 2024, non ci si dovrebbe più stupire che le donne possano avere ruoli di responsabilità apicale nell’economia e nelle dinamiche societarie».

I Bitcoin sono in risalita dopo un periodo negativo: è l’anno del ritorno delle Crypto?

«Il 2024 potrebbe essere testimone di una ripresa. Tuttavia, è importante sottolineare che il settore delle criptovalute resta un Mercato volatile e influenzato da numerosi fattori globali. Pertanto, gli investitori dovrebbero, nel rispetto della Strategic Asset Allocation personale, considerare le criptovalute come parte di una strategia di investimento mirata ai propri obiettivi, diversificata e condivisa con il proprio consulente agli investimenti».

Quali sono i principali trend nella Finanza che caratterizzeranno il 2024?

«Quest’anno è ipotizzabile un’accelerazione di quei settori che hanno sofferto il trend di rialzo straordinario dei tassi di interessi, ma il cui potenziale resta intatto. Non penso sia terminata nemmeno l’espansione degli investimenti ESG (Environmental, Social, Governance), l’incremento delle soluzioni di finanza digitale, la crescita dei settori legati alla tecnologia e che beneficeranno della AI, senza sottovalutare le strategie di investimento alternativo».

In che ciclo di Mercato ci troviamo?

«Attualmente ci troviamo in una fase ancora caratterizzata da incertezza, a causa di vari fattori globali, ancora derivanti dalla pandemia e dalla situazione geopolitica. Prevedere con precisione un’inversione di tendenza è quindi complesso. Tuttavia, un approccio coerente e disciplinato alla propria strategia di investimento, un monitoraggio attento degli indicatori economici e flessibilità agli investimenti sono la ricetta corretta per navigare al meglio i mercati finanziari».

Dove si investe di più oggi?

«Non ci sono nuove ricette. Qualità nei portafogli, con nomi che offrano garanzie e crescita, senza sottovalutare l’importanza della sostenibilità. I clienti sono sempre più interessati a soluzioni che non solo generano profitto, ma hanno anche un impatto positivo su società ed ambiente».

L’anno scorso gli investimenti ESG sono rallentati, cosa possiamo aspettarci?

«È prevedibile che tornino ad accelerare. La crescente consapevolezza riguardo ai cambiamenti climatici e l’importanza delle pratiche aziendali sostenibili, oltre a politiche sempre più stringenti, stanno spingendo sia gli investitori istituzionali sia quelli privati a considerare l’etichetta ESG come una caratteristica determinante nelle decisioni di investimento».

Quali sono i settori più performanti?

«Nel contesto attuale, ci sono svariati ambiti da tenere d’occhio. Degni di nota sono quei comparti che hanno maggiormente sofferto della politica restrittiva delle Banche Centrali, che probabilmente più beneficeranno di una stabilizzazione o di addirittura di un probabile taglio dei tassi nei prossimi mesi: tecnologia, sanitario ed energie rinnovabili si sono distinti per il loro recente movimento. Il settore tecnologico continua a guidare l’innovazione, con un’accelerazione nell’adozione del digitale spinta anche dalla pandemia e dall’intelligenza artificiale, che avrà un impatto positivo su comparti che, nel passato, sono stati refrattari al cambiamento».

Quali sono gli asset più richiesti e i piani di rischio più popolari?

«Un family office cerca di adattare la struttura del portafoglio al singolo cliente, nel rispetto di quelli che sono i suoi obiettivi. Esistono numerosi veicoli di investimento, da scegliersi con competenza, con l’aiuto del proprio consulente di fiducia e coerentemente alle capacità e agli obiettivi dell’investitore. In queste settimane, inoltre, si è visto un ritorno di interesse per le criptovalute, alimentato da nuovi strumenti di investimento compatibili con i limiti di investimento imposti agli investitori istituzionali».

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Le nuove generazioni mostrano interesse nei confronti della Finanza?

«Assolutamente sì. I giovani di oggi sono curiosi, dinamici e con valori chiari: il loro interesse è alimentato da una maggiore alfabetizzazione finanziaria, da curiosità verso il Mercato delle criptovalute e per la rivoluzione tecnologica in atto da qualche anno. Questa tendenza è supportata da un desiderio di autonomia finanziaria e dalla disponibilità di risorse educative e piattaforme che rendono la finanza più accessibile ai non addetti ai lavori. Da ultimo, le università e le scuole di business stanno rispondendo a questa crescente domanda con corsi specifici e programmi di studio dedicati».

Il lavoro, però, resta un problema soprattutto per loro: come contrastare, per esempio, il fenomeno delle Grandi Dimissioni?

«Recentemente sono stato relatore a un convegno che ha messo al centro del dibattito proprio questa domanda. Un tema molto importante e dalle implicazioni tridimensionali. Le aziende, il cui obiettivo è la crescita e la prosperità di lungo termine, sono confrontate con un diverso approccio alla vita: da uno sviluppo verticale, tipico delle passate generazioni – studio, lavoro, pensione – a uno sempre più orizzontale: studio e lavoro, ma desidero già ora più qualità. È necessario conciliare gli obiettivi aziendali con quelli dei collaboratori, premiando fedeltà e performance, con più flessibilità, benessere interno, possibilità di crescita professionale, benefit legati alla salute mentale e fisica e, ove possibile, lavoro da remoto. Inoltre, non è da sottovalutare la trasparenza nella comunicazione e la creazione di percorsi di carriera chiari, che possono aiutare a mantenere alto l’engagement dei dipendenti e la loro fedeltà al datore di lavoro di lungo termine». ©

Articolo tratto dal numero del 1 aprile 2024 de il Bollettino. Abbonati!

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