sabato, 22 Marzo 2025

La BCE taglia i tassi: 6 aspetti da tenere d’occhio

DiMarco Battistone

6 Giugno 2024
Sommario
taglio tassi

Europa e USA divergono sulla politica monetaria. La Banca Centrale Europea taglia i tassi d’interesse di riferimento dello 0,25%, mentre la Fed resta al picco. Ecco 6 aspetti da tenere d’occhio.

1. Mutui e prestiti

Può tirare un primo sospiro di sollievo chi ha sottoscritto un finanziamento a tasso variabile. Dopo quasi due anni di rialzi, il vento torna finalmente a girare nella direzione giusta. Nonostante questo primo segnale positivo, è bene non farsi troppe illusioni: il taglio per ora è prudente e nel concreto non farà più di tanto la differenza, con il tasso di riferimento che resta al 4,25%.

2. Euro-Dollaro

Il tasso di cambio tra le due valute è un parametro influenzato con forza dalle decisioni della BCE. Dopo il mancato taglio dell’ultima riunione del board, ad aprile, è tornato a salire dai minimi di 1,06 dollari/euro, sfiorando quota 1,09, complice anche un dato sull’inflazione in crescita inattesa, benché lieve. Adesso che i tassi europei sono in calo, è probabile che il disallineamento rispetto alla situazione USA possa portare un nuovo rafforzamento del dollaro.

3. Sovereign europei

In compenso, beneficiano dell’inversione di policy anche i titoli di Stato europei, sospinti dalla riduzione nel costo del credito. È dunque possibile che gli yield dei bond possano ricevere una propulsione, anche se soprattutto quelli di breve termine, per via dell’incertezza che permane riguardo alle prossime mosse BCE.

4. Azionario americano

Un’asset class da tenere sotto controllo in una situazione del genere è l’equity USA, che al momento continua a beneficiare della resilienza dell’economia. L’S&P 500, grazie a un rally di +12,3% dall’inizio dell’anno, continua a sovraperformare leggermente l’Euro Stoxx 50 europeo, in crescita dell’11,5%. È però ancora difficile determinare come reagiranno gli stock americani alle decisioni di Francoforte.

5. Inflazione dei servizi

L’inflazione europea, dopo essere scesa dal 2,8% di gennaio al 2,4% di marzo, ha fermato la sua corsa al ribasso nel mese di aprile. Per maggio, le stime la vedono risalire di nuovo al 2,6%. Una componente, in particolare, l’inflazione sui servizi, si dimostra più ostinata delle altre: ad aprile rimaneva al 3,7% anno su anno e a maggio dovrebbe risalire al 4,1%. Un fatto che potrebbe spingere la BCE alla prudenza nelle decisioni dei prossimi mesi.

6. Cosa fa la Fed?

Ma il vero driver delle decisioni di politica monetaria europee dopo questo primo taglio di giugno è la stance della Federal Reserve. Iniziando i tagli prima degli USA, l’Eurozona si espone infatti al rischio di importare inflazione da oltreoceano, il che potrebbe rallentare la correzione verso il target del 2%, se anche l’istituto guidato da Jerome Powell non dovesse aprire a sua volta all’allentamento.

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Articolo tratto dal numero dell’1 giugno 2024 de il Bollettino. Abbonati!

📸 Credits: Canva

Da sempre appassionato di temi finanziari, per Il Bollettino mi occupo principalmente del settore bancario e di esteri. Curo una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".