Procede a gonfie vele il turismo in Italia. Il saldo netto della bilancia turistica è di oltre 26 miliardi di euro per lo scorso anno, una «performance straordinaria» come l’ha definita il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Nel 2023 sono continuate a crescere le presenze straniere, a quota 445 milioni e in salita dell’8,1%. A contribuire al rialzo è sì il numero di viaggiatori, ma soprattutto la spesa media per notte, che compensa la lieve riduzione della durata media del viaggio, che passa a 6,8 giorni dai 7,1 del 2022 fa sapere l’Indagine sul turismo internazionale della Banca d’Italia.
Vacanze culturali e città d’arte al top
Il traino per le entrate del turismo arriva soprattutto dai viaggi per vacanza, in aumento del 20% rispetto al 2022. E a segnare un vero e proprio boom sono le visite culturali e nelle città d’arte, che schizzano del 40% confermandosi come la modalità preferita dai turisti stranieri. Restano stabili le vacanze al mare, mentre salgono anche i viaggi di lavoro, che segnano un +15,2% arrivando a pesare circa un settimo sul totale.
Aumentano tedeschi e francesi
In estate arriveranno nelle strutture ricettive italiane circa 26,3 milioni di turisti stranieri, per un totale di 105 milioni di pernottamenti, 2,6 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2023 secondo i dati di Assoturismo. Una crescita cinque volte superiore a quella delle presenze italiane, che risultano in aumento di circa 590mila unità (+0,5%). Germania e Francia si attestano come principali Paesi di provenienza. I tedeschi rappresentano il 32% del totale delle presenze straniere del trimestre estivo, in salita del 3,5%. Per il turismo dalla Francia si stima invece un +4,5%, con 2,3 milioni di arrivi e 7,1 milioni di presenze.
Il Sud a velocità dimezzata
La corsa del turismo italiano rallenta però al Sud. Le velocità sono differenziate: nel Meridione e nelle Isole l’incremento delle presenze si ferma a +4,4%, un ritmo di crescita sostanzialmente dimezzato rispetto alla media nazionale. A pesare sono i soliti problemi infrastrutturali, ma soprattutto, si legge nel comunicato, «il rallentamento della spesa dei turisti italiani, che è stata la vera componente in frenata». Non ha aiutato neppure la ripartenza di alcune importanti mete balneari estere competitor nella zona mediterranea, a partire dall’Egitto.
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