L’allarme arriva dal Presidente di Assolombarda Alessandro Spada: «Rischiamo di perdere solo in Italia 40mila posti di lavoro», l’equivalente di una cittadina come Macerata. Succederebbe a dare seguito alle regole Green imposte da Bruxelles per la transizione ecologica nell’automotive, giudicate da Spada «insostenibili». L’obiettivo del 2035 della transizione verso l’auto elettrica a suo dire non sarà rispettato: «L’Europa non possiede le materie prime e le componenti necessarie» spiega davanti ai soci. Il rischio in termini di occupazione sarebbe troppo elevato, con la Cina che domina il Mercato: è suo il 32% della produzione, mentre la UE è ferma al 19. E con le vendite che continuano a calare: l’ultimo dato, relativo a settembre, è del -4,2%.
Gli esuberi di Stellantis
Nel frattempo Carlos Tavares, AD di Stellantis, annuncia possibili licenziamenti per risanare i conti di Stellantis. «Non scarto nulla» fa sapere dal Salone dell’Automotive di Parigi. A traballare sarebbero così le sorti di 25mila lavoratori, tra dipendenti dell’ex Fiat e lavoratori dell’indotto. Un esito che non è da scartare alla luce del fatto che il tamponamento degli ammortizzatori sociali – che al momento coprono una quota del personale pari a 10mila unità – si esaurirà nel 2025. Che la direzione sia quella lo dimostrano anche le cosiddette “uscite volontarie”. A marzo scorso ne sono state siglate 1.520, divise tra 733 nelle strutture centrali (impiegati e quadri) e 300 alle Carrozzerie di Mirafiori. Tutto lascia pensare insomma che le parole del top manager portoghese, uomo dal compenso record di 36 milioni, avranno un seguito.
Volkswagen
Stellantis è però in buona compagnia. Possibili tagli del personale potrebbero arrivare anche nel Gruppo Volkswagen, che conta circa 680mila dipendenti dislocati in 114 stabilimenti, e ricavi per oltre 330 miliardi di euro. Qui i licenziamenti, secondo quanto trapelato da un articolo di Manager Magazin, potrebbero essere ben 30mila. Così si rispetterebbero le intenzioni del CEO Oliver Blume di attuare un programma di risparmi per 10 miliardi di euro. Che include tagli al costo del personale amministrativo fino al 20%.
Tesla e Ford e le altre
Di casi ce ne sono ancora. La necessità di una riduzione delle spese è perfino in Tesla, che ad aprile ha annunciato esuberi pari al 10% della forza lavoro. Gli statunitensi di Ford poi, che licenzieranno 3.800 dipendenti in Europa (tra Germania, Spagna e Regno Unito). Pure la divisione software e servizi di General Motors ha fatto sapere di avere in programma licenziamenti intorno a quota 1.000 unità.
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