giovedì, 5 Dicembre 2024

Il punto sui Mercati

DiRedazione

15 Novembre 2024
Sommario

Le azioni statunitensi hanno registrato il maggior guadagno settimanale da un anno a questa parte. Le small cap e le banche hanno fatto da traino dopo la vittoria del Presidente eletto Donald Trump. I trader si sono riversati su investimenti che avrebbero potuto trarre vantaggio dalle posizioni di Trump in materia di regolamentazione, tasse, trivellazioni e criptovalute.

Il rafforzamento del dollaro sui Mercati

Il dollaro statunitense si è rafforzato, il Bitcoin è balzato ai massimi storici. Sui Mercati gli operatori finanziari si sono entusiasmati per la potenziale deregolamentazione e per l’aumento dell’adozione istituzionale che ne potrebbe derivare sugli asset digitali, sulla scia di dichiarazioni accondiscendenti in tal senso del presidente eletto Trump; i futures sul petrolio greggio WTI hanno toccato il minimo sotto i 70 dollari al barile; l’indice VIX, misura della volatilità implicita dei corsi azionari, è crollato di circa cinque punti a seguito di un esito così immediato e chiaro delle elezioni.

Dureranno gli effetti della stabilità elettorale?

È ben noto che gli investitori prediligono operare nel corso di stabilità politica, ma la vera domanda è quanto dureranno gli effetti di questa stabilità “elettorale” del 2024?

Nel 2016, dopo le elezioni presidenziali i corsi azionari avevano avuto una performance piatta per mesi e il sentiment degli investitori era piuttosto disorientato. Pur essendoci ancora molta incertezza su quali proposte politiche della campagna elettorale saranno considerate prioritarie e se saranno infine implementate, gli operatori finanziari questa volta hanno certamente accolto con favore il risultato decisivo eliminando alcune incertezze almeno sul breve termine.

I Mercati e gli eventi avversi

Quest’anno la volatilità è stata alimentata da eventi mutevoli, dal boom dell’AI ai timori di recessione. I Mercati possono reagire in modo eccessivo a questi cambiamenti. Abbiamo assistito a oscillazioni insolitamente brusche dei rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni in concomitanza con i principali comunicati macro; a confermare che i titoli obbligazionari con la loro certezza di pagamento e di reddito, non condivisa con altre classi di attività, aiutano sempre mitigare le perdite del portafoglio quando eventi avversi si avvicinano.

L’eccezione USA

I prossimi dati sull’IPC statunitense aiuteranno a valutare se l’inflazione sta ancora scendendo verso l’obiettivo del 2% della Fed. I recenti dati PCE indicano tuttavia che l’inflazione si stabilizzerà più in alto nel medio termine.

L’eccezionalità degli Stati Uniti, ovvero la forte crescita economica e degli utili societari, contribuisce a mantenere una diffusa view positiva sui corsi azionari statunitensi. Ci sono ancora spazi per crescere, anche se le valutazioni dell’equity risultano già ripide. Gli osservatori hanno anche notato una disconnessione nella politica della Fed. La scorsa settimana la Fed ha tagliato il tasso di riferimento di altri 25 punti base, poiché ritiene che l’inflazione si stia avvicinando all’obiettivo del 2%, mentre l’indice dei servizi ISM mostra che l’attività del settore continua a espandersi a un ritmo costante, nonostante la preoccupazione per un calo dell’offerta di lavoro. Il contrasto con il ritardo della crescita economica europea e con la performance dei titoli azionari rimane netto. Questo contesto insolito rafforza l’opinione diffusa che non si tratta di un ciclo economico tipico, ma piuttosto di un contesto in cui sono in gioco cambiamenti strutturali.

Le tariffe

Il prossimo Presidente degli Stati Uniti potrebbe implementare tariffe e spostare la politica commerciale degli Stati Uniti in una direzione più protezionistica rappresentando una forte spinta di deglobalizzazione; in ogni caso entra in carica in un momento di maggiore fragilità globale, a causa delle guerre in Medio Oriente e Ucraina e delle tensioni in corso con la Cina. Un anno difficile per i leader in carica in tutto il mondo sta mettendo sotto pressione i partner del G7. La Germania si avvia verso nuove elezioni. Questo segue l’esito diviso delle elezioni in Francia all’inizio dell’anno. Le proposte di riforma presentate da Mario Draghi illustrano le sfide che l’Europa dovrebbe affrontare ma non si intravede una leadership in grado di sostenerle e realizzarle. La Cina ha presentato dal canto suo alcuni dettagli del suo stimolo fiscale, evidenziando anch’essa la debolezza della sua crescita a breve termine e delle sfide sul lungo termine.

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📸 Credits: Canva