Non si può fermare ora, anzi è il momento di correre di più. Lo rimarcano gli industriali italiani che, per farlo, chiedono alla politica e all’economia «forti investimenti pubblici e privati» e di «creare un nuovo fondo comune europeo, per finanziare e sostenere l’innovazione e le transizioni in corso», quella digitale e quella Green, ecologica, sostenibile.
Negli ultimi 5 anni, quindi da prima della pandemia globale, l’Italia ha aumentato in termini reali i suoi investimenti in macchinari e impianti del +10%. Allo stesso tempo, in Spagna sono diminuiti del -4,5%, in Francia del -4% e in Germania del -10%.
Anche o innanzitutto grazie al Piano nazionale Industria 4.0, avviato proprio a partire dal 2019, l’Italia ha fatto crescere la sua quota di investimenti in macchinari e tecnologie sul Pil dal 6% del 2014 al 7% del 2019 fino al 7,6% nel 2023. Questo è stato il vero segreto della capacità industriale italiana in questi anni. E questa corsa non deve farmarsi.
Servono quindi nuovi investimenti, risorse importanti, quelli delle aziende private, da soli, non bastano. Soprattutto mentre Stati Uniti e Cina intervengono pesantemente per guidare e rafforzare le rispettive economie e imprese.
In Europa, per esempio, il Chips Act comunitario ha l’obiettivo di aumentare dal 10% al 20% la quota europea nella produzione globale di semiconduttori entro il 2030. La direzione è quella giusta, ma l’Unione Europea dovrebbe investire oltre 260 miliardi di dollari, quasi 6 volte tanto l’ammontare che Bruxelles ha annunciato. E che è in gran parte affidato alle finanze degli Stati membri. La Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha detto che per l’inizio del 2025 sarà presentato il Clean Industrial Deal. Una parte essenziale della strategia verde dell’Europa.
Ma, in queste prospettive, gli industriali italiani auspicano che «sia il passaggio verso una transizione ecologica davvero industriale. In questo piano, o ci sarà un cambiamento dei progetti attuali secondo un paradigma realistico e realizzabile, oppure il rischio di deserto industriale sarà concreto». ©
Articolo tratto dal numero dell’1 dicembre 2024 de Il Bollettino. Abbonati!
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