giovedì, 13 Novembre 2025

Pagamenti digitali: in Italia il 50% degli acquisti avvengono in contanti

Sommario
Pagamenti digitali

Nel confronto internazionale sui pagamenti digitali emergono differenze forti. L’Europa corre veloce: nei Paesi nordici il contante è quasi scomparso, in Francia e Germania i pagamenti con carta elettronica sono la norma.

Stati Uniti e Cina dettano il ritmo globale, ma con modelli diversi. Negli USA dominano carte di credito e banche, mentre in Cina super-app come WeChat Pay e Alipay hanno reso il QR code lo strumento universale per ogni transazione, dai supermercati alle donazioni di strada.

I pagamenti digitali non riguardano solo i consumatori. Dietro ci sono infrastrutture tecnologiche e regole europee sempre più stringenti. Ci sono piattaforme come Nexi e PayPal, Startup come Satispay, colossi come Apple e Google. Ci sono i pagamenti tra imprese, la Pubblica Amministrazione con PagoPA e App IO, l’identità digitale con SPID e CIE. Un ecosistema che cresce e si intreccia con la vita quotidiana.

Il progetto dell’euro digitale

In parallelo procede il progetto di euro digitale: la BCE è nella “fase di preparazione”, che non equivale a decidere l’emissione.  L’obiettivo è quello di offrire un mezzo pubblico, digitale e paneuropeo, complementare a contante e soluzioni private, utilizzabile via wallet e app distribuiti da banche e prestatori di pagamento. «Con l’uso del contante in calo nelle transazioni quotidiane, banconote e monete sono sotto pressione. Senza una forma digitale, la moneta della Banca Centrale rischia di diventare marginale, alterando l’equilibrio con la moneta privata», ha detto Piero Cipollone, membro del board esecutivo della BCE.

Annunciata una nuova tornata di sperimentazioni nel 2026, con focus su casi d’uso concreti e interoperabilità paneuropea (Fonte: BCE/Banque de France, 26 settembre 2025). La decisione se emetterlo arriverà solo dopo l’adozione del regolamento UE: fino ad allora resta un progetto annunciato che potrà diventare un’alternativa in più nei pagamenti. Due aziende italiane, Almaviva e Fabrick, sono state selezionate dalla BCE per sviluppare le app e i kit di integrazione (SDK) dell’euro digitale. Collaboreranno alla fase di preparazione del progetto, creando le soluzioni tecniche che permetteranno ai cittadini europei di utilizzare la futura moneta digitale in modo semplice e sicuro.

E poi c’è lo sviluppo degli instant payments, l’arrivo della PSD3, i pagamenti biometrici.

Dove va il denaro

In Italia i pagamenti elettronici crescono a doppia cifra anno su anno (Fonte: Banca d’Italia e Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano). Nel 2023 hanno superato i 400 miliardi di euro di transato, con oltre 10 miliardi di operazioni (Fonte: Politecnico di Milano – Osservatorio Innovative Payments 2024).

Nel 2024 la tendenza si conferma: ogni italiano effettua in media circa 230 transazioni digitali all’anno, contro le 170 di soli due anni prima (Fonte: Banca d’Italia 2024). La spinta arriva soprattutto dal contactless, che rappresenta ormai più del 70% dei pagamenti con carta elettronica.

Il contante, però, resta ancora radicato. In Italia vale circa il 50% dei consumi quotidiani, mentre la media europea scende al 40% (Fonte: Banca d’Italia 2024). Nei Paesi del Nord la situazione è opposta: in Svezia il contante rappresenta meno del 10% dei pagamenti (Fonte: Sveriges Riksbank, Payments in Sweden 2024). La Francia e la Germania, storicamente più legate alla banconota, hanno ridotto il gap grazie a incentivi fiscali e diffusione dei terminali POS.

Il confronto globale mostra un quadro ancora più diversificato. Negli Stati Uniti dominano carte di credito e debito, che muovono oltre il 70% dei consumi retail (Fonte: Federal Reserve, Diary of Consumer Payment Choice 2024). In Cina, invece, il vero salto di paradigma è arrivato con le super-app: Alipay e WeChat Pay gestiscono oltre il 90% dei pagamenti digitali urbani, basati quasi esclusivamente su QR code (Fonte: People’s Bank of China 2024).

Mentre in Africa la spinta arriva dal mobile money, con servizi come M-Pesa che permettono a milioni di persone non bancarizzate di accedere a pagamenti e microprestiti via cellulare (Fonte: GSMA, State of the Industry Report on Mobile Money 2024). In America Latina il digitale cresce a ritmi altissimi, trainato dal Brasile e dal sistema istantaneo Pix, adottato da centinaia di milioni di utenti (Banco Central do Brasil, Pix – Estatísticas 2024).

Questa geografia dei pagamenti racconta non solo la tecnologia, ma anche la cultura dei diversi Paesi. L’Italia, pur in ritardo rispetto ai leader, si muove velocemente. Il contante non scompare, ma il digitale guadagna terreno.

La differenza con il passato è che oggi la transizione è irreversibile: l’infrastruttura è pronta, gli incentivi normativi sono forti, e la domanda dei consumatori cresce di anno in anno.

Come paghiamo

Banca d’Italia, Relazione Annuale 2024). La grande rivoluzione è il contactless: avvicinare la carta o lo smartphone al POS è ormai un gesto quotidiano. Oltre sette transazioni su dieci avvengono senza inserire il PIN, con soglie sempre più alte per i pagamenti rapidi (Fonte: Osservatorio Innovative Payments, Politecnico di Milano 2024).

Lo smartphone diventa protagonista. Apple Pay e Google Pay sono ormai integrati in milioni di dispositivi, mentre soluzioni locali come Satispay hanno conquistato una fascia ampia di giovani e piccoli esercenti, grazie alle commissioni ridotte e alla semplicità d’uso.

Anche le app bancarie si sono evolute: oggi permettono non solo di pagare, ma di gestire spese, inviare denaro istantaneamente e ricevere notifiche in tempo reale.

Gli e-commerce

L’e-commerce amplifica questa trasformazione. In Italia vale oltre 50 miliardi di euro l’anno e ogni acquisto online è, di fatto, un pagamento digitale (Banca d’Italia 2024). PayPal resta il riferimento, ma crescono le soluzioni “embedded”, integrate direttamente nei siti e nelle app di shopping. Sempre più piattaforme offrono checkout veloci con un clic, eliminando barriere tra scelta del prodotto e pagamento.

Accanto a questo boom si afferma il Buy Now Pay Later (BNPL), la formula che consente di dilazionare il pagamento in tre o quattro rate senza interessi. In Italia è usata da milioni di consumatori, soprattutto under 35, e interessa settori come moda, elettronica e viaggi (Fonte: Osservatorio Innovative Payments 2024). Klarna, Scalapay e Clearpay sono i marchi più noti, mentre le banche tradizionali cominciano a integrare servizi simili. Il fenomeno solleva anche interrogativi: la facilità di accesso al credito rischia di aumentare l’indebitamento delle fasce più giovani.

Non tutto, però, procede senza ostacoli. Molti piccoli esercenti continuano a preferire il contante per evitare costi di commissione, nonostante gli obblighi di legge.

Inoltre, una parte della popolazione – in particolare gli anziani – fatica ad adottare strumenti digitali, mantenendo una preferenza per banconote e assegni.

Il quadro complessivo mostra una tendenza chiara: i pagamenti diventano più veloci, invisibili e integrati. Dal POS al QR code, dall’e-commerce al BNPL, la varietà di strumenti disponibili riflette un consumatore sempre più digitale e un Mercato in rapida evoluzione.

Dietro le quinte dei pagamenti digitali

Nel Mondo delle imprese la moneta elettronica è ormai essenziale. In Italia la quota principale dei flussi B2B passa ancora dai bonifici, che nel 2023 hanno superato i 15mila miliardi di euro di transato (Banca d’Italia, Relazione Annuale 2024). La novità è la crescita degli instant payments: sempre più aziende scelgono di usare bonifici istantanei per garantire liquidità immediata a fornitori e partner. Nel 2024 questi strumenti rappresentano oltre il 20% del totale dei bonifici SEPA in Europa, con l’Italia tra i Paesi più dinamici (Fonte: European Payments Council 2024).

Accanto ai bonifici crescono le carte business e corporate, utilizzate per spese aziendali, trasferte e acquisti online. Le PMI italiane, spesso lente nell’adozione delle innovazioni, si stanno avvicinando a questi strumenti grazie alle piattaforme Fintech che offrono servizi integrati di gestione delle spese (Fonte: Osservatorio Innovative Payments, Politecnico di Milano 2024).

Un capitolo a parte riguarda la Pubblica Amministrazione. Con PagoPA e l’App IO, i cittadini possono saldare tasse, bollette e multe direttamente dal telefono. Nel 2023 le transazioni tramite PagoPA hanno superato i 332 milioni, per un valore complessivo di oltre 60 miliardi di euro (PagoPA, Rapporto Annuale 2024). L’integrazione con SPID e CIE ha reso più semplice l’accesso ai servizi digitali, rafforzando il legame tra pagamenti e identità digitale (Fonte: AGID 2024).

Gli attori fondamentali

Dietro questi strumenti operano attori fondamentali. Le Banche restano i nodi centrali, ma spesso delegano l’infrastruttura a grandi processori di pagamenti come Nexi o Worldline, che gestiscono milioni di transazioni al giorno (Fonte: Nexi, Relazione Annuale 2024).

In parallelo crescono le Fintech e le neobank, come Revolut e N26, che offrono soluzioni snelle e totalmente digitali. Le big tech, da Apple a Google, integrano i loro sistemi di pagamento direttamente negli smartphone, creando un ecosistema chiuso ma di facile utilizzo.

L’interoperabilità diventa la parola chiave. La sfida è garantire che tutti questi attori – banche, Fintech, big tech e Stato – possano dialogare su standard comuni, riducendo costi e aumentando la fiducia degli utenti. È qui che l’Europa, con la spinta normativa della PSD2 e del prossimo pacchetto PSD3/PSR, gioca un ruolo cruciale (Commissione Europea, Proposal for PSD3 2023).

Tendenze e prospettive

La sfida per il futuro non riguarda soltanto la velocità delle transazioni, ma la fiducia, la sicurezza e l’inclusione. Ridurre il divario generazionale e territoriale, garantire interoperabilità e trasparenza diventa essenziale per trasformare i pagamenti digitali in un bene comune. In questa traiettoria si giocherà una parte importante del rapporto tra cittadini, imprese e istituzioni nei prossimi anni. ©

Articolo tratto dal numero del 1 ottobre 2025 de Il BollettinoAbbonati!

📸 Credits: Canva      

Imparare cose nuove e poi diffondere: è questo il mio obiettivo. Proprio questo mi ha portato ad approfondire il mondo del web3, della finanza digitalizzata e delle crypto. Per il Bollettino mi occupo di raccontare una realtà ancora poco conosciuta in Italia, ma con un grande potenziale.