martedì, 30 Aprile 2024

Biglietti dell’autobus sempre più cari, ecco dove e perché

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Si parte da Milano: scattano oggi gli aumenti dei biglietti singoli e settimanali per spostarsi con i mezzi pubblici. Ma quest’anno saranno molte le città interessate dall’incremento del prezzo dei titoli di viaggio. Una misura presa per adattare le tariffe del trasporto pubblico locale (TPL) al caro vita certificato dall’indice ISTAT. Un adeguamento che le imprese che lavorano nel settore, messe a dura prova dai rincari dei carburanti e dalla diminuzione del numero dei viaggiatori, non possono più permettersi di rinviare.

Le ragioni del caro biglietti

L’Associazione delle società ed enti del trasporto pubblico (ASSTRA) rivela che i ricavi delle aziende del settore ammontano mediamente a circa 400 milioni di euro l’anno. Il Fondo Nazionale Trasporti, finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, coprirebbe solo il 48% delle spese degli operatori. Una percentuale che sale al 70% nelle Regioni con maggiore evasione. La riduzione dei viaggiatori del 30% rispetto al 2019 fa sì che una società su dieci abbia problemi di bilancio.

Non se la passano meglio i Comuni. Il buco alla voce “TPL” ammonterebbe a 700 milioni di euro, mentre la Legge di Bilancio stanzia 100 milioni nel 2023 e 250 nel 2024. Gli amministratori locali chiedono maggiori fondi al Governo per scongiurare il peggio. Le ricadute negative riguarderebbero non solo le tasche dei cittadini, ma anche la salute dell’ambiente. Non a caso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina 7,5 miliardi, per il periodo 2021-2026, al Trasporto Pubblico Locale. Se è noto che cambiare le abitudini di spostamento degli italiani non è semplice, è ancora più arduo chiedere loro di sostituire il mezzo privato con servizi di linea o orario.

Milano e la Lombardia

Da oggi il biglietto ordinario ATM costa 2,2 euro (+0,20 €), il carnet per dieci corse 19,50 euro (+1,50 €), il giornaliero 7,60 (+0,60€) e quello valido per tre giorni 13 (+1€). I biglietti acquistati con la vecchia tariffa potranno essere utilizzati entro il 10 marzo. Resta invece invariato il prezzo di abbonamenti urbani mensili e annuali. Il Comune di Milano ha già posticipato l’attuazione dell’adeguamento al caro vita. Infatti, secondo quanto stabilito dall’Agenzia per il TPL, sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso 26 agosto.

«L’adozione di questo provvedimento ha comportato per il Comune un notevole sforzo per il reperimento di risorse straordinarie. Purtroppo la manovra tariffaria non è più rimandabile, soprattutto per il costante impegno economico profuso per la realizzazione di nuove linee metropolitane, a fronte del quale non interviene un adeguato incremento di risorse da parte dei trasferimenti regionali», ha sottolineato Arianna Censi, assessore alla Mobilità del Comune di Milano.

Anche i Comuni di Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo stanno predisponendo aumenti che variano dal 7,1% all’8,6%.

Roma e il Lazio sul podio degli aumenti

I romani rischiano di pagare il prezzo più alto. Gli incrementi previsti interesseranno infatti i titoli giornalieri, che rischiano di arrivare a 2 euro (+0,50 euro). Aumenti che riguardano anche quelli validi per 24, 48 e 72 ore. L’ondata di rialzi non risparmierà neanche gli abbonamenti mensili (+11,70 euro rispetto alle tariffe in vigore) e annuali (+100 euro). C’è tempo fino a luglio 2023 per scongiurare gli aumenti previsti dall’accordo di servizio tra Regione Lazio e Trenitalia, in rappresentanza di Metrebus.

Il consorzio riunisce diverse imprese che compongono la mobilità pubblica, tra cui Ferrovie dello Stato (Direzione Regionale Trasporto Locale Lazio), COTRAL e ATAC. Un sistema integrato che permette di spostarsi nella Regione con un unico titolo di viaggio. La crisi legata alla riduzione dei viaggiatori e il recente aumento del prezzo dei carburanti legati alla guerra in Ucraina aggravano la situazione. Tuttavia, la vicenda ha origine nel 2018 con la firma dell’accordo tanto criticato dai romani.

«La Regione sta lavorando per scongiurare l’aumento del costo dei biglietti Atac, previsto per il 2023. Il nostro obiettivo è reperire i fondi necessari in modo da non ledere i bilanci delle aziende coinvolte. Vogliamo evitare assolutamente che l’aggravio dei costi ricada sulle tasche degli utenti, in particolare sulle fasce più deboli. L’aumento del biglietto comporterebbe inevitabilmente un aumento dell’uso dei mezzi privati, a discapito della qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo e che sentiamo il dovere e la necessità di tutelare, sempre», ha rassicurato Daniele Leodori, Presidente vicario della Regione Lazio.

L’azienda che si occupa del trasporto pubblico locale della Capitale, ATAC, ha annunciato che inserirà sulla propria app un link per usufruire facilmente dell’incentivo previsto dal Bonus Trasporti. L’aiuto permetterà alle persone con un ISEE inferiore a 35.000 euro di pagare l’abbonamento annuale 190 euro invece di 250 oppure di sfruttare il credito di 60 euro abbonamenti mensili.

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