giovedì, 25 Aprile 2024

Matrimoni: la pandemia dimezza le cerimonie religiose

Matrimonio in crisi con la pandemia. Nel corso del 2020 i “Sì” si sono ridotti del 47,5% rispetto l’anno precedente, attestandosi a 96.687. Le misure di contenimento per il contagio, introdotte in concomitanza della prima ondata tra marzo e maggio 2020, con la conseguente sospensione delle cerimonie civili e religiose, le limitazioni alla mobilità delle persone e il divieto di organizzare eventi, hanno avuto ripercussioni fortissime sulle celebrazioni delle nozze, producendo un calo di quasi l’81% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Il report dell’Istat su “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi” è impietoso. Nell’anno della pandemia è stato cancellato 1 matrimonio su 2 rispetto al 2019.

La ripresa c’è stata anche se piccola

A partire dalla metà di maggio, con l’attenuazione di alcune misure restrittive, una ripresa c’è stata. Ma piccola e solo per i matrimoni civili, che sono rimasti comunque ben sotto la media mensile del 2019 (-65,1%). A diminuire di parecchio, infatti, sono soprattutto i matrimoni religiosi (-68,1%). Che si potrebbe capire viste le limitazioni al numero degli invitati. Il dato di mancata crescita, però, permane anche nella fase di transizione, giugno-settembre 2020. Nonostante la contestuale riapertura di tutte le attività commerciali e dei movimenti sul territorio nazionale, non si è osservato, come sarebbe stato normale, un significativo recupero dei matrimoni rimandati a causa del lockdown. 

Ma l’organizzazione delle cerimonie in quel trimestre continua a risentire delle regole restrittive sulle modalità di celebrazione che non vengono cancellate, ma solo allentate. Le limitazioni sul numero di partecipanti consentiti per evento, l’obbligo di uso di dispositivi di protezione in luoghi chiusi, lo stop ai viaggi internazionali e, non meno importante, il sopraggiungere dei problemi economici, sono le motivazioni che hanno indotto quasi sicuramente le coppie a rimandare il matrimonio a periodi più favorevoli. E quindi, anche durante l’estate, prosegue il calo delle nozze, pur se più contenuto rispetto alla prima ondata (-48,8%). E continua a riconfermarsi la diminuzione più accentuata dei matrimoni religiosi (-67,6%) rispetto ai matrimoni civili (-24,5%).

Nonostante il sopraggiungere della seconda ondata, con conseguente inasprimento delle misure di contenimento dell’epidemia, nell’ultimo trimestre dell’anno la diminuzione delle nozze è, invece, rallentata: il 19% circa in meno rispetto al 2019, -8,8% nel caso dei matrimoni civili. Anche le 1.527 unioni civili tra persone dello stesso sesso registrate nel 2020 mostrano una tendenza alla diminuzione (-33,5% sul 2019), subendo l’effetto delle varie ondate in modo simile ai matrimoni.