giovedì, 28 Marzo 2024

PNRR, UN CAMBIO EPOCALE ANCHE PER GLI INVESTIMENTI. «ELTIF E PIR NELLA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE»

Sommario

La digitalizzazione dell’Italia passa attraverso gli ELTIF e PIR. La consulenza finanziaria gioca un ruolo primario nella ripartenza del Paese: nelle varie iniziative contenute nel PNRR si legge il coinvolgimento attivo dei giovani professionisti del settore, nello studio delle tematiche legate all’innovazione tecnologica in ambito finanziario, nella promozione dei valori della sostenibilità sociale e ambientale e di strumenti che consentano di veicolare il risparmio privato verso l’economia reale, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese italiane. «I consulenti conoscono le esigenze, le risorse e la storia delle famiglie di investitori, che sono oltre 4 milioni. Nell’ambito dell’industria del risparmio, la categoria garantisce presidi info-formativi per i risparmiatori per dare impulso agli investimenti del settore produttivo italiano, anche attraverso gli strumenti di cui il Piano si occupa», dice il Presidente di Anasf Luigi Conte.

Per gli ELTIF, (European Long Term Investment Funds) si tratta di una nuova categoria di fondo che permette di investire sulle piccole imprese con un’ottica di medio e lungo periodo. I PIR (Piani individuali di Risparmio) sono invece “strumenti di investimento” a medio termine che hanno l’obiettivo di convogliare il risparmio privato nelle aziende italiane. «Entrambi hanno un ruolo rilevante, cioè concorrere a stimolare la competitività delle imprese del Paese sui mercati internazionali. Rappresentano una fonte di finanziamento alternativa, non bancaria, che richiedono alcune implementazioni per decollare sul mercato».

Come l’innovazione può essere un valido sostegno verso la transizione da un’economia lineare a un’economia circolare?

«Innovare il proprio modello di business oggi significa continuare a portare a compimento la propria mission che, se condivisa, permette una transizione collettiva verso un’economia circolare per tutto il Paese. Da sempre la professione di consulente finanziario si contraddistingue per la sua capacità innovativa, che deriva dalla costante propensione a pianificare e monitorare nel tempo l’attività, e dalla collaborazione per creare valore comune: cittadini educati finanziariamente e consapevoli generano e riflettono il benessere economico-sociale dell’intera nazione».

Luigi Conte, Presidente Anasf

L’industria del risparmio è chiamata a sviluppare un modello di crescita che ponga al proprio centro lo sviluppo sostenibile: come ci riuscirà, quale l’azione?

«La percentuale di prodotti ESG attualmente presente nei portafogli dei cf è superiore (circa il 12%) rispetto alla media del mercato (tra il 5 e il 10%). L’industria del risparmio sta elaborando strumenti in linea per lo sviluppo sostenibile ma si tratta di prodotti relativamente recenti. Solo il tempo permetterà di affinarli, di perfezionare la formazione di tutti gli operatori del settore e di sensibilizzare i risparmiatori. L’attenzione è alta, come dimostrato dagli oltre mille iscritti in cinque mesi al corso Anasf-Sda Bocconi sulla finanza sostenibile e da circa il 70% che ha incluso prodotti Esg tra i propri investimenti (indagine ESG McKinsey-Anasf). La sfida è rimanere fedeli al tema sostenibilità nel tempo e far sì che diventi uno stile di comportamento condiviso».

Quanto è importante responsabilizzare anche i giovani a una maggiore consapevolezza nelle scelte di investimento?

«Da oltre dieci anni siamo presenti nelle scuole secondarie di secondo grado per insegnare il valore della pianificazione e del denaro. Dal 2019 realizziamo un’iniziativa di educazione finanziaria per la popolazione adulta. Posso confermare che tutti questi progetti sono stati realizzati presidiando sempre il tema della sostenibilità e l’obiettivo di far maturare nei cittadini maggiore consapevolezza nelle loro scelte di investimento future».

Qual è oggi il grado di diffusione dei cf in Italia e quanti sono i nuclei familiari seguiti da un consulente finanziario?

«I clienti hanno superato i 4,6 milioni e rappresentano il 19,3% delle famiglie italiane. A fine settembre 2020, risultano oltre il 19% le masse gestite da consulenti abilitati all’offerta fuori sede degli oltre 4.400 miliardi di euro della ricchezza finanziaria censita da Banca d’Italia. Considerato il valore aggiunto della nostra attività di consulenza, ritengo che i margini di sviluppo sono ancora ampi».

Martedì 25 maggio, dalle 10.00 alle 17, molti di questi temi saranno approfonditi nell’evento in streaming ConsulenTia21 “Riforme strutturali e crescita sostenibile: il ruolo dell’innovazione”, accessibile previa iscrizione a questo link. Il Bollettino è media supporter dell’iniziativa.