sabato, 20 Aprile 2024

CINA, LIEVITANO GLI ACQUISTI ONLINE: PER I CORRIERI PIÙ CONSEGNE IN CAMBIO DI PAGHE QUASI DIMEZZATE

Volano i consumi cinesi sui siti di e-commerce. Ma se Alibaba ha registrato un solido aumento dei guadagni rispetto al 2020, superando gli 84 miliardi di dollari, allo stesso tempo è cresciuto lo sfruttamento dei corrieri, tra tagli alle tariffe a fronte di un aumento delle consegne e multe per gli ordini non completati. Come ogni anno, gli acquisti lievitano a dismisura in occasione del giorno dei single – o “Double 11”, poiché cade l’11 di novembre. Nel Paese del Dragone, da più di un decennio, il Singles Day è il più grande festival dello shopping online e offline. «Questa festa è un barometro affidabile della capacità di spesa dei consumatori cinesi», ha scritto il Global Times, costola della testata ufficiale del Partito Comunista, il Quotidiano del Popolo.

SUCCESSO PER ALIBABA

Il valore lordo della merce distribuita da Alibaba ha registrato un solido aumento rispetto al 2020, superando gli 84 miliardi di dollari, e questo malgrado il colosso dell’e-commerce e altre grandi società si siano mossi in maniera più cauta in confronto al passato e abbiano dichiarato di aver investito molto sulla sostenibilità, complice il giro di vite sulle multinazionali del Paese.

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

1 yuan (0,14 euro ca.) a consegna. È questa la paga dei corrieri, che devono barcamenarsi tra quattrocento ordini quotidiani: succede ogni anno a ridosso del giorno dei single. L’evento esaspera le condizioni di milioni di kuaidi – abbreviazione di kuaidi yuan, letteralmente “addetti alla consegna espressa”. Lo dimostra il fatto che nel 2021 sono stati 136 gli scioperi nel ramo della logistica, a fronte dei 31 del 2020. Alle dinamiche del comparto, la CCTV – televisione nazionale cinese – aveva dedicato un servizio lo scorso novembre: ne era emerso che le aziende di delivery avevano assunto circa 500 mila lavoratori temporanei, pari a più del 10% del totale di 4 milioni. «Il settore è diventato incapace di gestire l’enorme quantità di ordini: pacchi che non vengono più recapitati a domicilio ma finiscono ammassati nelle stazioni di distribuzione, e a volte per strada, e pony costretti a turni di venti ore a paghe misere, ne sono la dimostrazione», si legge in un articolo del quotidiano economico Caixin.

TAGLI ALLE TARIFFE

Di pari passo con il consistente aumento del volume d’affari, le società di logistica si sono impegnate in una guerra dei prezzi al ribasso che ha inevitabilmente pesato sulla retribuzione dei fattorini. A marzo di quest’anno, la tailandese Best Express ha ridotto il compenso a 1,3 yuan per i pacchi sotto gli 0,3 kg, seguita a ruota dalla concorrente J&T Express, scesa a 1,1 yuan. I corrieri impiegati nella filiale della città di Yiwu, nella provincia dello Zhejiang, hanno riferito che in nove mesi la tariffa è passata da 1,44 a 0,95 yuan.

… E MULTE

Il magro salario dei kuaidi viene eroso anche da multe frequenti, inflitte malgrado la richiesta di una maggiore produttività a fronte di decisi tagli alle paghe. La ONG China Labour Bulletin riporta, a titolo d’esempio, la vicenda di un’azienda dello Henan: l’impresa aveva previsto per il mese di ottobre un aumento del volume delle consegne del 15%, sanzionando le stazioni di distribuzione di 3 yuan per ogni ordine non completato.

LA DEBOLE STRETTA DEL GOVERNO

Il settore, che tra tutti registra il più alto tasso di turnover (pari al 33,1%), è stato recentemente interessato dall’intento di Pechino di regolamentare le nuove forme di occupazione: a seguito delle linee guida emesse da otto agenzie governative, a settembre alcune grandi società di delivery hanno annunciato un timido aumento delle tariffe di spedizione di 0,1 yuan a commessa.

I SERVIZI DI DELIVERY FANNO ACQUA

Ma l’opinione condivisa da clienti e lavoratori è che manca manodopera, e la qualità del servizio viene meno. «Perché nel 2021 la consegna espressa è sempre più lenta?», lamenta un utente sul web. ©

Sara Teruzzi

Twitter @sara_teruzzi

LinkedIn @Sara Teruzzi

Nata e cresciuta in Brianza e un sogno nel cassetto – il mare. Ama leggere e scrivere ed è appassionata di comunicazione. Dopo la laurea magistrale in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale, entra nella redazione de “il Bollettino” con un ricco bagaglio di conoscenze linguistiche acquisito durante il percorso scolastico. Ai lettori italiani porta notizie che arrivano da lontano – dall’Asia al mondo arabo.