Vittoria annunciata per Donald Trump. Il tycoon viene eletto 47esimo Presidente degli Stati Uniti dopo un election day che ha lasciato sul campo le speranze dei democratici di vedere una donna – la Vice Presidente dell’uscente Joe Biden, Kamala Harris – alla guida del Paese. Il candidato repubblicano promette di “aggiustare” ciò che non va: dalla sicurezza nazionale, all’azione diretta per far finire le ultime guerre in atto.
I numeri della vittoria
Trump ottiene oltre il 51% dei consensi del voto popolare, contro poco più del 47% per la rivale. La vittoria è storica, per la prima elezione dal 2004 in cui i repubblicani riportano la maggioranza assoluta dei voti. E sui delegati: potrebbero diventare 301, a meno di sorprese eccezionali sugli ultimi spogli ancora in atto.
A condire un risultato tanto positivo, la parallela elezione del Congresso, che consegna ai repubblicani la maggioranza in Senato, fondamentale per la conferma delle nomine presidenziali, oltre a confermarne la superiorità nella Camera dei Rappresentanti. Si profila dunque un assetto istituzionale monocolore, almeno fino alle elezioni di mid-term del 2026.
I Mercati finanziari
Da tenere d’occhio ora saranno i settori chiave legati all’industria USA: difesa e big tech su tutti, anche visto il legame tra Trump ed Elon Musk saranno punti focali della pianificazione, soprattutto in ottica automotive e space economy. La prospettiva di stabilità politica e la presenza di un vincitore chiaro incoraggiano i listini. Scongiurato il rischio di strascichi e contestazioni dei risultati elettorali, le piazze occidentali reagiscono bene: il Nikkei giapponese, aperto nella notte, mentre arrivavano i numeri dalle urne, chiude con un solido 2,61%. Stessa storia per i Mercati europei, che aprono in mattinata con segnali di ottimismo: cresce dello 0,86% il CAC 40 francese, mentre il DAX 30 tedesco sale dello 0,29%. Londra intanto guadagna lo 0,95%, mentre Milano si attesta su un +0,3%.
Decisamente più preoccupata, come prevedibile, la reazione cinese, con Shanghai che chiude a -0,09% e Hong Kong che fa un tonfo del 2,23%.
Le prospettive
Le incognite sono tante e si stagliano lungo tutti i campi d’azione del nuovo Presidente. Ciò che più preoccupa, da questo lato dell’Oceano, sarà l’atteggiamento internazionale che il Governo americano assumerà da gennaio. Le promesse di dazi superiori al 10% su tutte le esportazioni europee, se mantenute alla lettera, porterebbero un vero e proprio tsunami per alcune delle principali economie del continente e potrebbero spingere a ritorsioni di verso opposto.
Di più: dall’atteggiamento di Trump in campo diplomatico dipenderanno esiti geopolitici cruciali anche in campo economico. Sulla Cina sono già annunciati dazi oltre il 60%. Tutte misure che potrebbero influire negativamente, secondo le stime, sul PIL di entrambe le realtà dello 0,5%.
©
📸 Credits: Canva