venerdì, 19 Aprile 2024

Engine No. 1: il fondo ambientalista nel cda di ExxonMobil

Sommario
TRE POSTI NEL CDA DI EXXONMOBIL CON LO 0,02%

Engine No. 1 con appena lo lo 0,02% entra da protagonista nel cda di ExxonMobil. Il piccolo fondo attivista-ambientalista è riuscito a fare eleggere tre membri – su dodici – del board della più grande società petrolifera privata al mondo. Come è stato possibile che questo fondo, partendo da una base azionaria così limitata, sia riuscito nell’impresa di far eleggere tre dei quattro consiglieri che aveva candidato? Engine No. 1 ha messo a nudo alcuni elementi, come la decennale sottoperformance di ExxonMobil rispetto alla concorrenza e l’uscita del titolo dall’indice Dow Jones. Ma soprattutto il fatto che dieci anni fa il gruppo era il numero uno al mondo per capitalizzazione mentre ora occupa la trentesima posizione: il suo valore di mercato è pari a meno di un decimo rispetto ai quasi tremila miliardi di dollari della prima in classifica, Apple.

REENERGIZE EXXON MOBILITA AZIONISTI E PROXY ADVISOR

La campagna Reenergize Exxon promossa da Engine No. 1 è riuscita a mobilitare altri azionisti e alcuni importanti proxy advisor – consulenti in materia di voto, come definiti dalla legge italiana – e infine a mettere piede nel cda del colosso petrolifero. Come ci è riuscito? Evidenziare gli elementi di debolezza della gestione del gruppo non era certo sufficiente: si tratta infatti di dati oggettivi e sotto gli occhi di tutti da ormai alcuni anni. Anche proporre una rivoluzione basata unicamente sui criteri ESG non avrebbe probabilmente attratto l’attenzione degli altri investitori: ExxonMobil adotta già pratiche di questo tipo e pubblica un Sustainability Report che ne descrive gli aspetti qualitativi e i risultati in termini di performance. Ciò che ha convinto molti azionisti a seguire la campagna promossa da Engine No. 1 è stato il suo metodo di analisi delle società in cui investe.

ENGINE NO. 1, LE ORIGINI E LA FILOSOFIA DI INVESTIMENTO

Engine No. 1 è un piccolo fondo di private equity creato nel dicembre 2020 da Christopher James con un capitale iniziale di 250 milioni di dollari da lui stesso versati. Nello stesso mese investì 40 milioni in azioni ExxonMobil, pari allo 0,02% del capitale del colosso petrolifero. Nonostante in passato abbia operato nei settori del carbone, del petrolio e del gas, James è un ambientalista e pensa che sia necessario un cambiamento radicale nel modo in cui le imprese conducono la loro attività. In particolare ha raggiunto la convinzione che il valore di una società non sia determinato unicamente dai risultati economico-finanziari attuali e futuri di cui solo gli azionisti – gli shareholders – beneficiano, ma anche dalle conseguenze delle sue azioni su tutti gli altri soggetti che entrano in contatto con la società stessa come i dipendenti, i clienti, i fornitori, il tessuto sociale e, ovviamente, l’ambiente – gli stakeholders.

IL MODELLO TOTAL VALUE FRAMEWORK

Engine No. 1 ha pertanto sviluppato un modello di valutazione denominato “Total Value Framework”: attraverso la misurazione degli effetti verso gli staheholders – dette “externalities” – e la loro combinazione con le metriche canoniche di valutazione, riesce a determinare il “valore totale” di una società. Ma l’elemento più importante è che attraverso l’analisi delle externalities si riesce a individuare quali azioni mettere in atto per incrementare il valore totale. Si tratta di un metodo che il team di Engine No. 1 considera enormemente superiore a quello utilizzato normalmente per valutare l’impatto esterno delle società, ovvero l’utilizzo del punteggio ESG. Questo metodo induce gli investitori unicamente a scegliere se inserire o escludere un titolo dal portafoglio. Il Total Value Framework, oltre a misurare in modo più raffinato il valore la società, fornisce informazioni su come incrementare il valore dell’investimento. Probabile che questo ultimo elemento sia stato quello determinante per ottenere il sostegno di altri fondi nella campagna Reenergize Exxon. ©

Simone Ferradini

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Foto di Guilherme Reis da Pixabay