I razzi di prossima generazione della NASA saranno high-tech. E avranno a bordo anche Alexa, la famosa assistente vocale prodotta da Amazon. L’azienda spaziale statunitense Lockheed Martin sta infatti collaborando con Amazon e Cisco per sviluppare Callisto, un complesso apparato hardware e software che sarà installato sulla navicella spaziale Orion della NASA. Dovrebbe fare il suo debutto nella prossima missione lunare Artemis I, prevista non prima di marzo. Callisto permetterà di testare l’utilizzo dell’assistente vocale Alexa – che ha il compito di fornire informazioni e compagnia – e della piattaforma di teleconferenze Webex nello spazio. Questo non è che un primo test: se entrambi i software funzioneranno, potranno poi essere utilizzati per future missioni su Marte.
NELLO SPECIFICO
Il software di Amazon sarà in grado di fornire agli astronauti informazioni sullo stato del volo e sulla telemetria, inclusi elementi come l’orientamento della navicella spaziale, la quantità di acqua o i livelli di tensione della batteria. E persino modificare la temperatura o il colore delle luci nel modulo dell’equipaggio tramite semplici comandi vocali. Inoltre, Callisto include una tecnologia di local processing che consente ad Alexa di operare attraverso il cloud anche in luoghi senza una connessione Internet. Una versione messa a punto per l’occasione del software di Amazon si collegherà direttamente al computer di Orion e ai dati di bordo. Le richieste vocali specifiche per la missione verranno elaborate localmente a bordo del veicolo spaziale in modo che Alexa possa rispondere quasi istantaneamente.
L’INNOVAZIONE DI CALLISTO
«Callisto utilizza gran parte della tecnologia che alimenta i dispositivi abilitati Alexa qui sulla Terra», afferma Philippe Lantin, principale architetto delle soluzioni per Alexa Voice Service di Amazon. «Ad esempio, il software di local processing di Callisto è la stessa tecnologia che ti consente di interagire con Alexa quando perdi la connettività Wi-Fi a casa o guidi in un’area senza ricezione cellulare». «Allo stesso tempo, abbiamo dovuto inventare molte nuove tecnologie per dare vita a tutto questo. Lavorando con Lockheed Martin, abbiamo apportato modifiche per garantire che Alexa funzionasse bene in questo ambiente acustico unico e abbiamo acquisito nuovi tipi di dati da Orion per personalizzare la risposta di Alexa. Abbiamo imparato così tanto lungo la strada e ora siamo entusiasti di vedere come si comportano le cose durante la missione», conclude Lantin.
DEEP SPACE NETWORK
Per le domande che non possono essere gestite localmente a bordo di Orion, Amazon e Lockheed Martin hanno integrato Alexa con il Deep Space Network della NASA; consentendogli di testare le informazioni di routing verso il cloud. Ciò potrebbe consentire a Callisto di supportare una gamma ancora più ampia di richieste su cose come notizie recenti o risultati sportivi; contribuendo potenzialmente a mantenere i membri dell’equipaggio più connessi alla vita sulla Terra. Una versione all’avanguardia di Webex in esecuzione sul tablet di bordo consentirà ai tester, o ai membri dell’equipaggio virtuale, di valutare la capacità di videoconferenza e collaborare tra il carico utile a bordo di Orion e con i dispositivi video Webex nel controllo missione a Houston; senza i lunghi ritardi dei sistemi di telemetria video convenzionali.
ASTRONAUTI PIU’ EFFICIENTI
Callisto ci dimostra la più recente tecnologia di compressione video di Webex; in grado di migliorare la qualità video e ridurre i requisiti di larghezza di banda. La funzionalità nel controllo missione del payload include anche uno strumento di collaborazione lavagna virtuale. «Mai prima d’ora questo tipo di comunicazione è stato possibile, spingendo i confini del lavoro ibrido ai confini dello spazio», ha affermato Jeetu Patel, vicepresidente esecutivo e direttore generale, Cisco Security and Collaboration. Con Callisto, Webex sta provando a semplificare il lavoro dei futuri astronauti, creando allo stesso tempo una potente comunicazione con il centro di comando e i propri cari. «Il nostro intento con questa esclusiva tecnologia di interfaccia uomo-macchina è rendere gli astronauti a bordo di qualsiasi navicella spaziale più efficienti e produttivi. E consentire loro di concentrarsi sui compiti con meno distrazioni», afferma Brian Jones, capo ingegnere di Lockheed Martin per il Progetto Callisto.
LA NUOVA ERA DI ESPLORAZIONI SPAZIALI
Potrebbe semplificare ed espandere l’accesso alla telemetria dei veicoli per i sistemi non mission-critical, come la salute dei veicoli spaziali e lo stato dei sistemi. «Non stiamo creando una nuova telemetria, ma stiamo potenzialmente offrendo agli astronauti un nuovo metodo per accedere a tale telemetria senza dover essere collegati alla console dell’equipaggio», afferma Jones. La missione Artemide I sulla Luna segna l’inizio di una nuova era di esplorazione umana nel deep space e su Marte. Più gli astronauti si avventurano nello spazio, più autosufficienti dovranno diventare. «Gli equipaggi dovranno svolgere compiti da soli perché non possono fare affidamento sulla base a causa dello sfasamento temporale», afferma Rob Chambers, direttore della strategia per il volo spaziale umano di Lockheed Martin.
SEMPRE PIU’ INTERCONNESSI
Callisto ha il sogno anche di raccontare, con voce e immagini, i viaggi spaziali al pubblico. Studenti, famiglie e appassionati dello spazio potranno seguire la missione Artemide I online e tramite dispositivi abilitati per Alexa. Le funzionalità di videoconferenza Webex offrono opportunità per l’istruzione STEM, incluse sessioni di visualizzazione ed eventi di insegnamento in aula remota. ©
Marco Castrataro
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