venerdì, 4 Ottobre 2024

Il conflitto Russia Ucraina sui mercati come occasione di acquisto

DiRedazione

25 Febbraio 2022 , , , ,

Lo shock delle Borse fa tremare gli investitori, ma la storia insegna che le guerre possono essere occasioni di investimenti sui mercati. Gli indici azionari in Europa hanno reagito con flessioni vicine al 4% al conflitto Russia Ucraina. Non c’è infatti niente di meglio di uno scontro militare per deprimere le Borse.

LE BORSE RIMBALZANO DOPO EVENTI MILITARI RILEVANTI

Nonostante tutto ci sono però alcuni elementi che offrono una prospettiva diversa. Uno di questi è la storia della reazione dei mercati azionari in occasione di attacchi militari o terroristici. Se prendiamo in considerazione gli ultimi eventi di questo tipo – Guerra del Golfo del 1991, 11 settembre 2001, Iraq 2003, annessione Crimea 2014 – osserviamo qualcosa di sorprendente. In media la reazione negativa degli indici azionari si esaurisce nel giro di una settimana dall’inizio delle ostilità per poi lasciare spazio a un progressivo recupero. Secondo le elaborazioni dell’ufficio studi di Barclays, dopo una settimana dall’apertura dei conflitti l’indice MSCI Europe perde mediamente l’1,7%, per poi passare a +4,3% dopo un mese e a +9,5% dopo sei mesi. Ovviamente quello che è successo in passato non può essere garanzia per il futuro. Ma ci sono anche altri fattori che possono indurre non certo all’ottimismo ma a quantomeno a guardare ai prossimi mesi con minor apprensione.

MERCATI AZIONARI E SENTIMENT NEGATIVO: UNA RELAZIONE SORPRENDENTE

Innanzitutto i mercati azionari avevano già perso molto terreno: dal 23 gennaio – giorno dell’inizio del ritiro del personale diplomatico americano e britannico da Kiev – l’EURO STOXX 600 è arrivato a cedere poco meno del 9%, oltre il 12% da inizio anno. Ovviamente è molto difficile fare delle stime ma non pare azzardato affermare che buona parte della negatività sia già incorporata nei prezzi. Infine segnaliamo un indicatore interessante, quanto poco conosciuto, l’AAIIBULL index rappresentativo della quota di investitori bullish sul totale. Gli analisti di Barclays fanno notare che quando l’indice scende sotto il 20% – quindi sentiment molto negativo – i mercati azionari danno vita a un rimbalzo notevole: in media +11% in sei mesi e +20% in un anno. La cosa più impressionante è che dal 1988 a oggi questo è accaduto 31 volte e solo in una occasione la performance delle Borse non è stata positiva. La scorsa settimana l’indice AAIIBULL è sceso sotto il 20% per la prima volta dal 2016. ©

Simone Ferradini

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Foto: Justin Campbell da Unsplash