L’emendamento che permette ai club delle tre Serie di rateizzare i circa 500 milioni di euro di debiti nei confronti del Fisco è finito nel cestino? Nel testo del “Decreto Aiuti Ter” approvato ieri sera dal Senato non c’è traccia del Salva Calcio. Le ultime indiscrezioni a proposito del “Dl Aiuti Quater” suggeriscono che la speranza per le squadre insolventi non è tramontata definitivamente. Intanto la scadenza del 15 dicembre si avvicina e cresce l’attesa da parte del calcio italiano. Un sistema che ha subito perdite per circa 1 miliardo e mezzo di euro per la pandemia da Covid-19. Il discorso riguardo i debiti accende i fari su un tema caro alle società di calcio: il riconoscimento dello status di industry, con tutti gli onori e oneri che questo comporta.
La partita del Salva Calcio è ancora aperta
Il testo per salvare l’industria del calcio sarebbe ancora aperto sul tavolo del Governo, secondo alcuni sarebbe addirittura già pronto. Una versione che sembra confermare le anticipazioni riguardo il possibile arrivo dell’emendamento Salva Calcio già all’interno del Decreto Aiuti Ter.
Tuttavia le ultime notizie da Palazzo Chigi dicono che il Governo starebbe ancora lavorando al testo del prossimo atto in programma: il “Decreto Aiuti Quater”. Un atto che dovrebbe essere esaminato dal Parlamento a breve. Il nodo principale che provoca il ritardo nella definizione del documento definitivo, con un’attesa che si protrae da alcuni giorni, sarebbe il Superbonus. Ma non è da escludere che ci possa essere tempo e spazio per includere anche il Salva Calcio.
Infatti, il Dl Aiuti Quater potrebbe essere l’ultima occasione per aiutare le società calcistiche maggiormente in difficoltà. Il 16 dicembre scadrà infatti la sospensione dei pagamenti di Irpef e contributi, che le società professionistiche non corrispondono allo Stato dall’inizio del 2022. Una misura pensata per dare sollievo alla filiera dopo la crisi vissuta durante la pandemia da Covid-19 che ha ormai i giorni contati.
Il Salva Calcio, le possibilità in gioco nel Dl Aiuti Quater
Ancora non ha visto la luce e già il Salva Calcio è al centro della discussione. In gioco ci sarebbero due differenti opzioni. La prima prevede un anticipo del 15% entro fine anno, il restante da pagare a rate nei prossimi 3/5 anni. La seconda permettere invece di rateizzare il 100%.
Il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi si è detto fiducioso riguardo la finalizzazione della misura, giudicata positiva. Il Ministro ha però proposto una soluzione per rendere la competizione più equa: inserire la condizione che il saldo della campagna trasferimenti del club che ne usufruisce sia pari a zero. Nessun acquisto a credito, prima si vende, poi si compra. Una soluzione che dovrebbe trovare d’accordo Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, per essere messa in campo. Non può essere introdotta da una legge nazionale. Un compromesso che trova d’accordo però le società di club, disposte volentieri a rinunciare a un mercato invernale che si prospetta già in partenza magro.