Aumentano ogni anno gli Stati che chiedono di adottare l’ora legale per sempre. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha lanciato un appello alle istituzioni per abolire lo spostamento delle lancette. Il Governo, intanto, prende tempo e chiede all’Europa di lasciare libertà di scelta ai singoli Paesi.
Le origini dell’ora legale
L’ora legale nasce nel 1966 per sfruttare le giornate più lunghe che caratterizzano i mesi primaverili e estivi. Infatti, l’innovazione permette di sfruttare i benefici economici, energetici e ambientali legati a 60 minuti di sole in più.
I vantaggi del cambio orario
Nei mesi primaverili e estivi il sole ci assicura luce dalle 5:30 alle 21 circa. Negli altri periodi, invece, sorge alle 4:30 circa. Se non spostassimo le lancette degli orologi in avanti, perderemmo 60 minuti di luce naturale. Al contrario, dovremmo tenere accese le lampadine un’ora in più.
Istituire l’ora legale permanente – secondo alcuni studi – porterebbe maggiori introiti alle attività commerciali, grazie agli avventori serali, oltre a una riduzione del tasso di criminalità e una minore mortalità stradale.
Diremo addio all’ora solare?
Nel 2018 il Parlamento Europeo ha abolito l’obbligo di cambiare sistema di misurazione, ma ha anche chiesto agli Stati di decidere entro la fine del 2021 che cosa fare. Tuttavia, nessuno dei Paesi europei ha approfittato dell’occasione.
Oggi però il caro energia e l’inflazione hanno cambiato le carte in tavola. Uno scenario che potrebbe convincere i leader europei a liberarci dall’incombenza di spostare le lancette delle sveglie 60 minuti avanti.