giovedì, 2 Maggio 2024

Brutti dati dagli Usa, sale la paura di recessione. Piazza Affari in difficoltà

Sommario
recessione

Due rondini magari non faranno primavera, ma indicano comunque un cambio di stagione. Ieri, per la prima volta da maggio 2021, le offerte di lavoro negli Usa sono scese sotto i 10 milioni. Oggi si scopre che, a marzo, sono stati creati solo 145mila posti contro i previsti 200mila e in netto calo rispetto alle 261mila unità di febbraio. Venerdì c’è l’atteso dato sulla disoccupazione, certo è che – come sogna da mesi la Federal Reserve – il mercato del lavoro sta rallentando negli Usa. Quindi potenzialmente i salari non dovrebbero più salire e l’inflazione calmarsi. I mercati però non festeggiano: i tassi magari non aumenteranno a maggio però la recessione si avvicina. L’Ism servizi Pmi è sceso a 51,2 a marzo dal 55,1 di febbraio e ben al di sotto delle previsioni di 54,5. La lettura ha indicato la crescita più lenta nel settore dei servizi in tre mesi, perché la domanda e appunto l’occupazione si sono raffreddate nonostante le pressioni sui prezzi siano scese ai minimi da settembre 2020. Così Wall Street balbetta e Piazza Affari indietreggia ancora, -0,59% sotto i 27mila punti, nonostante il dato migliore da 16 mesi dell’indice Pmi Composite italiano che dà il polso in tempo reale dell’economia.

Rebus cinese in Pirelli

Il vento di recessione Usa soffia contro gli industriali. Interpump cede oltre il 6%. Iveco giù del 5,6% in scia ai ribassi di Volvo e Daimler, con i cinesi di Geely che ipotizzano un’uscita dal gruppo svedese dopo aver già ceduto quote in quello tedesco. Anche i cinesi di Sinochem, primi azionisti di Pirelli (-4,6%), sarebbero in uscita con voci di un possibile uso del Golden power da parte del governo, decisione che bloccherebbe le manovre asiatiche.

Bene le utilities, posto sicuro quando c’è aria di temporali sui mercati. Snam maglia rosa, +2,7%, beneficia anche della vendita del 3,8% di Industrie De Nora che aiuta a ridurre il debito.

Batticuore Silvio

Da segnalare che sulle notizie del ricovero improvviso di Silvio Berlusconi in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, il titolo Mfe (Mediaset) ha fatto un balzo di oltre il 5% per poi scendere a +3,5%.

Oro e aria di Petroyuan

Tiene l’oro, che resta a un passo dai massimi storici verso quasi tutte le valute. Incertezza finanziaria globale, inflazione, de-dollarizzazione e acquisti record di oro da parte della banca centrale nel 2022 sono alla base del recente rally. A proposito di de-dollarizzazione: domani a Pechino, secondo i media iraniani, dovrebbe tenersi un incontro storico tra le massime autorità di Teheran con quelle saudite. Un incontro chiave che avrà ripercussioni sul futuro delle materie prime e quindi dei prezzi, inflazione compresa. Dopo i petrodollari avremo i petroyuan? La suggestione c’è, tuttavia finché i sauditi hanno la loro moneta legata al biglietto verde, resta solo una suggestione appunto. ©

 

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.