mercoledì, 24 Aprile 2024

L’Europa non segue Wall Street. Piazza Affari chiude in maglia rosa

Sommario
recessione

Per un giorno le piazze finanziarie europee mettono a segno una performance nettamente migliore a quella americana. Come venerdì scorso, anche oggi, in assenza di dati forti provenienti dal mondo dell’inflazione o della produzione industriale Ue, i listini del Vecchio chiudono in verde. Piazza Affari maglia rosa, quasi un punto percentuale guadagnato (+0,92%), è trainata dalle trimestrali, con banche e petroliferi che non remano contro. Leonardo, Pirelli, Cnh Industrial sul podio, bene però anche Recordati che migliora la guidance 2023. Solo Iveco cede più di due punti percentuale, soffrendo ancora dei risultati diffusi giovedì.

Nervosismo americano

Wall Street parte in rosso. La fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan crolla a maggio al minimo di 6 mesi e le aspettative di inflazione per i prossimi cinque anni sono le più alte dal 2011. Inoltre il rimbalzo delle banche regionali perde slancio, con le azioni di PacWest e Western Alliance tentennanti. Sullo sfondo sempre il tema innalzamento tetto del debito, l’impasse resta perchè pare che l’incontro tra il presidente Biden e i leader del Congresso sarà rinviato alla prossima settimana.

La forza del Nasdaq

Da inizio anno, dopo la continua stretta delle banche centrali occidentali e i pesanti crac bancari (senza dimenticare il salvataggio di Credit Suisse), c’è però un indice che senza i clamori del passato si sta dimostrando come il più resiliente, parola molto di moda, ovvero il Nasdaq 100. Dentro ci sono i big tech mondiali, che hanno messo a segno guadagni tali da smettere subito l’investimento per quest’anno e andare in vacanza fino a Capodanno: Apple, Microsoft, Google e Amazon sono saliti circa del 30%, Nvidia +95%, Facebook-Meta +95 e Tesla +39%. Oltre a trimestrali comunque sopra le attese, grazie ai rincari, il listino tecnologico sarà tra i più beneficiati da una eventuale pausa della Fed sul rialzo dei tassi.

Rete svedese

Mentre Tim è alle prese con una maxi offerta per la rete, ormai da mesi, il fondo svedese Eqt ha rilevato il 60% delle rete di Wind Tre, che sarà scorporata in una nuova società valorizzata 3,4 miliardi. Quella rete, passata da egiziani, russi, cinesi e adesso scandinavi, in realtà è la vecchia rete di Enel (quando Wind era il ramo telefonico del colosso energetico) e di Fs (portata in dote da Infostrada oltre 20 anni fa). Ora la rete Telecom finirà agli americani di Kkr? ©

 

 

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.