mercoledì, 24 Aprile 2024

Il business dell’Eurovision: la musica

Eurovision

Marco Mengoni si gioca questa sera la possibilità di vincere l’Eurvision Song Contest. Un palcoscenico internazionale per pubblicizzare la sua musica e fare il grande salto. Ma quanti artisti ci riescono? E quanto vale la manifestazione per l’European Broadcasting Union che la organizza?

Quanto vale l’Eurovision

L’Eurovision Song Contest (ESC) è la manifestazione musicale più seguita al mondo. L’anno scorso la European Broadcasting Union che lo organizza ha stimato 75 milioni di spettatori unici durante le tre serate di Torino, un quarto dei quali ha meno di 35 anni.

Nonostante questa esposizione, “maggiore di quella del Superbowl” come spesso gli organizzatori amano ricordare, l’Eurovision è lontano dall’essere paragonabile alla finale del football americano come livello di commercializzazione.

Parte della ragione sta nella natura no profit della manifestazione, che quindi non si concentra sul massimizzare la rendita economica dell’evento. Il valore generato per le reti dell’EBU però è molto alto. Nel 2022 il ritorno pubblicitario è stato stimato in 702 milioni di euro, includendo 119 milioni su internet.

Måneskin: regola o eccezione?

Un affare per le televisioni di Stato, ma per i cantanti? In Italia il caso dei Måneskin, che hanno scalato le classifiche internazionali dopo la vittoria all’Eurofestival, è diventato l’esempio delle possibilità che un palcoscenico del genere offre.

Ma la band italiana è un caso più unico che raro. Sono pochissimi gli artisti che trovano successo internazionale. Solo sei canzoni dell’ultima edizione sono comparse nella Billboard 200 exc. US, quella che non considera le vendite negli Stati Uniti. Se si considera la vera Billboard 200, nessuna è nemmeno apparsa.

Non è quindi sicuro che il vincitore dell’Eurovision Song Contest venga proiettato nell’olimpo della musica, ma quando succede l’impatto economico è assicurato. La Måneskin empire, società di cui i membri della band detengono il 25% l’uno avrebbe fatturato 2,1 milioni di euro nel 2021, dopo il trionfo nei Paesi Bassi.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.