Dopo l’edizione di Torino del 2022, quest’anno l’Eurovision Song Contest si sposta a Liverpool. Ogni anno l’organizzazione impiega migliaia di persone, ma quanto vale per una città ospitare un evento simile?
Torino 2022
Con l’edizione 2022 l’Eurovision Song Contest (ESC) è tornato in Italia dopo più di 30 anni. Torino ha accolto le delegazioni delle nazioni appartenenti all’European Broadcasting Union (EBU) al villaggio appositamente allestito presso il parco Valentino.
Oltre la metà dei turisti presenti in quel periodo nel capoluogo torinese si erano mossi per assistere all’ESC. In totale 220.000 persone hanno invaso la città, portando un indotto turistico stimato in 23 milioni di euro.
I costi dell’organizzazione non sono però da sottovalutare. La manifestazione è interamente a carico del Paese ospitante e della sua rete radiotelevisiva pubblica, nel caso di Torino la Rai. Stato, televisione italiana e comune hanno speso circa 14 milioni di euro per organizzare l’Eurovision. L’ampia partecipazione di volontari, soprattutto giovani, ha aiutato a contenere le spese.
Liverpool 2023, quanto vale l’Eurovision
Nonostante la vittoria dell’Ucraina, la guerra con la Russia ha impedito a Kiev di ospitare l’ESC 2023, che è andato quindi al Regno Unito, classificatosi secondo. La sede scelta è stata Liverpool e la città ha già accolto un’orda di turisti da tutto il mondo.
Le presenze stimate saranno circa 100.000 per il solo evento musicale, in linea con quelle attratte a Torino dalla scorsa edizione. L’indotto totale si aggirerà attorno ai 40 milioni di sterline, circa 46 milioni di euro.
La città dovrà sopportare per l’organizzazione una spesa di circa 2 milioni di sterline, mentre le restanti 8, per arrivare ai 10 milioni totali di costo stimato, saranno messi da governo inglese e BBC. Uno sforzo notevole, risarcito però da un ritorno diretto quadruplo e da un inestimabile valore pubblicitario per la città. ©
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