venerdì, 29 Marzo 2024

Qual è il primo marchio italiano per valore?

valore

Ancora una volta, Gucci scavalla tutti e si conferma il primo marchio italiano per valore nell’annuale classifica di Brand Finance. Nonostante l’uscita dello storico direttore creativo Alessandro Michele, la maison supera quest’anno i 17 miliardi di euro (+10%). Seguita poi da Enel e Eni, rispettivamente al secondo e al terzo gradino del podio con 11,3 miliardi e 9,6 miliardi di euro. Perché, tra tutti, proprio Gucci? «Grazie all’estrema forza di questa marca nell’influenzare le scelte dei consumatori e degli altri stakeholder chiave», spiega il report.

La top 10 per valore e i dati generali

Dopo Gucci, Enel e Eni abbiamo in ordine: 

4. Intesa Sanpaolo

5. Generali Group

6. Poste Italiane

7. Ferrari,

8. Tim

9. Conad

10. Prada

In generale, i marchi italiani crescono bene anche se confrontati con quelli francesi e britannici. In particolar modo, quelli del lusso. Tra questi spicca il balzo del 149% di Lamborghini, che porta il suo valore a 4,1 miliardi di euro. Significativo anche l’incremento del 50% del valore di Prada, che quest’anno raggiunge i 4,6 miliardi di euro. Ferrari è invece il marchio tricolore più forte e, grazie a una crescita del 3%, raggiunge il valore di 7,2 miliardi di euro.

Se da un lato il valore monetario dei nostri brand negli ultimi anni è cresciuto bene, resta tuttavia relativamente basso perché rispecchia la dimensione medio piccola delle imprese italiane. Infatti, se i marchi nazionali valgono quasi il doppio di quelli spagnoli, è anche vero che valgono la metà o meno della metà di quelli britannici e francesi. E meno di un terzo di quelli tedeschi.

C’è ancora margine di crescita?

Assolutamente si! Ma in alcuni settori più che in altri. «L’Italia è molto forte in ambiti dove gli altri Paesi difficilmente potranno migliorare in maniera significativa», ha detto Massimo Pizzo, senior consultant di Brand Finance,, «come ad esempio patrimonio storico culturale e popolazione e valori. Mentre ha ancora notevole margine di crescita in ambiti quali la governance e l’educazione e scienza, campi in cui è più plausibile progredire. Per rafforzare l’immagine e la reputazione del brand Italia e quindi supportare la crescita economica, è fondamentale mettere a punto un’unica strategia di branding del Paese con una forte focalizzazione anche sulla comunicazione diretta agli italiani». © 

Credit: Canva.com

Dopo gli studi universitari in relazioni internazionali e un master in Communication & brand management inizia subito a lavorare nella moda a Milano. Scrive a tempo pieno per diverse testate occupandosi di business, moda, lusso e design. La conoscenza finanziaria maturata nell'editoria e l’occhio per le ultime tendenze sono i suoi punti di forza.