giovedì, 28 Marzo 2024

Come proteggo il mio portafoglio dai ribassi?

Sommario

Quali strategie di gestione del rischio posso utilizzare per proteggere il mio portafoglio da eventuali ribassi del mercato? (Beatrice, Ghedi)

Generalmente, la strategia dipende dagli strumenti che si hanno in portafoglio. Non conoscendo il suo, ci sembra corretto fare prima una carrellata di quelli che sono gli strumenti finanziari utilizzabili, le principali caratteristiche, pro e contro.

In questo caso, sono gli strumenti derivati a venirci in aiuto, strumenti il cui valore deriva da un’attività sottostante; quelli short, appunto, permettono di guadagnare quando la Borsa scende. Ce ne sono molti e si differenziano non solo per il sottostante, ma anche per il meccanismo che lega sottostante e derivato. Per non allargare troppo l’orizzonte ci concentriamo sui prodotti short, il cui valore di mercato sale quando il sottostante scende, e viceversa.

I turbo certificate

I turbo certificate short con scadenza fissa moltiplicano al contrario l’andamento del sottostante. Ciò che determina la moltiplicazione si chiama leva. Un turbo certificate short legato all’indice di Piazza Affari, con leva 10, guadagnerà il 10% se Milano perde l’1%, il 20% se Milano perde il 2%. Vale anche il contrario, per cui puoi perdere anche tutto se la Borsa, anziché scendere, sale e supera un valore detto di knock out.

La leva non si modifica e vale sempre dal momento dell’acquisto fino alla vendita o alla data di scadenza. Oltre all’eventualità di incappare nel knock out, l’altro rischio da considerare è che di solito i turbo certificate short hanno durata breve, di qualche mese: al momento della scadenza non perdi tutto, ma sei costretto a portarti a casa il risultato del certificate (un po’ come una vendita forzata).

Altre cose a cui fare attenzione: primo, la leva dipende dai prezzi del certificate e del sottostante nel momento in cui si acquista, deve essere calcolata al momento della compravendita. Secondo, il prezzo di un turbo certificate short incorpora diversi elementi: dallo spread denaro-lettera al “rischio gap”, quindi non bisogna aspettarsi una moltiplicazione precisissima. Terzo, vanno seguiti con costanza e bisogna porsi dei limiti di perdita e guadagno, oltre i quali chiudere l’operazione.

Future e mini -future a protezione del portafoglio

Un future sull’azione X guadagna se il prezzo del titolo X sale, scende se il prezzo dell’azione X cala. I guadagni e le perdite sono moltiplicati rispetto all’andamento del sottostante. A differenza di altri derivati, questi strumenti possono essere venduti anche se non li possediamo, per scommettere al ribasso. Sono strumenti più rischiosi di altri derivati e adatti a professionisti. Primo, perché il calcolo di guadagni e perdite si rapportano non all’intero valore del sottostante, ma al margine versato: è un meccanismo che amplifica le variazioni, sia in positivo sia in negativo. Secondo, perché guadagni e perdite sono calcolati istante per istante e contabilizzati a fine giornata (si può anche dover pagare più di quanto inizialmente investito).

Rispetto ai future, i mini-future certificate sono più accessibili e si può limitare la perdita a quanto già investito (non si vende allo scoperto come con i future, ma si compra la versione short). Come per i turbo short certificate, la leva è fissa e vale per tutta la durata dell’investimento e va calcolata al momento della compravendita. Altra analogia è che anche i mini-future certificate prevedono un valore di knock out, ma a differenza del turbo short questo knock out varia giorno dopo giorno. Le leve dei mini-future sono in genere più basse di quelle dei turbo certificate, mentre la loro durata è più lunga (anche anni); il prezzo è più trasparente perché non c’è rischio gap (dipende solo dalla differenza tra valore dello strike e valore del sottostante).

Certificate short a leva fissa

A differenza dei turbo short certificate, la leva fissa è indipendente dal momento di acquisto e non esiste un valore di knock out. Il rovescio della medaglia è che la leva “funziona” giorno per giorno, ma non è garantita su periodi più lunghi: se le Borse fanno su e giù, senza una direzione precisa, si può perdere il denaro investito. Il fatto che non esista un valore di knock out non vuol dire che non sia possibile perdere tutto, anche in brevissimo tempo.

Opzioni e covered warrant sono utili per proteggere il proprio portafoglio?

Le opzioni put guadagnano quando il sottostante scende; in pratica danno la possibilità, ma non l’obbligo, di vendere il titolo a cui sono legate a un prezzo prefissato detto strike price, entro un periodo di tempo o a una certa data. In pratica, fanno guadagnare se le Borse scendono, mentre se salgono il premio pagato per l’acquisto dell’opzione va perso; per questo sono spesso usate come strumento di copertura del portafoglio. Le opzioni put possono anche essere vendute senza aspettare la scadenza. Il valore è legato a molti fattori, come distanza del prezzo di mercato del sottostante dallo strike, durata dell’opzione, volatilità del sottostante. Un difetto delle opzioni è che le banche non le offrono facilmente; si può ovviare ricorrendo ai covered warrant, panieri di opzioni put vendute sul segmento di Borsa Sedex. Hanno le stesse caratteristiche delle opzioni put (strike, scadenza) e il prezzo è influenzato dagli stessi fattori. ©

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Risposta di Giammarco DalessandroEGOS

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]