I Non Performing Loans (NPL), noti anche come prestiti inadempienti, rappresentano un problema significativo per le banche e i correntisti. Poiché causano perdite finanziarie e limitano la capacità degli istituti di erogare nuovi prestiti, con conseguenze anche per i clienti.
Le cause di questi prestiti problematici possono variare e spesso riguardano difficoltà finanziarie dei debitori, cattiva gestione del rischio da parte delle banche o condizioni economiche sfavorevoli.
Per affrontare il problema, gli istituti di credito adottano diverse contromisure, volte a gestire e ridurre il numero di prestiti deteriorati. Tuttavia, le strategie possono comportare costi aggiuntivi per le banche, che talvolta vengono riversate sui clienti, poiché richiedono risorse e sforzi necessari a recuperare parte degli importi dovuti dai debitori inadempienti.
Il tasso di Non Performing Loan è un indicatore importante della salute finanziaria degli istituti di credito e dell’intero sistema finanziario. Pertanto, è fondamentale monitorare e controllare il livello per mantenere il sistema creditizio sano e resiliente.
Per prevenire l’aumento del tasso di NPL e ridurre il rischio associato, i regolatori finanziari adottano diverse misure preventive. Queste precauzioni possono includere l’implementazione di politiche macroprudenziali, il rafforzamento delle regole sulla gestione del rischio e la promozione di pratiche di prestito responsabili. Ma non sempre questi interventi sono sufficienti se l’istituto di credito non adotta misure atte a limitare l’impatto del fenomeno sul proprio bilancio. ©
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