lunedì, 7 Ottobre 2024

I 5 nodi da sciogliere per l’economia

Sommario

Restano cinque i nodi da sciogliere per l’economia in Italia secondo il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, dopo aver dichiarato che le banche hanno retto l’urto della crisi.

Nonostante la pandemia Covid-19 e il conflitto in Ucraina, nel 2023 il Pil aumenterà dell’1% con le stime del primo trimestre su base annua pari all’1,9%, mentre su base mensile dello 0,6%. I cinque nodi da sciogliere per l’economia – secondo il numero uno di via Nazionale – riguardano l’inflazione, il salario minimo, il bisogno di manovalanza estera, il debito pubblico e il Pnrr insieme al Mes.

Il motore della nazione tornare a muoversi

Le previsioni riguardo la produzione sono state completamente superate e il motore del lavoro è tornato a girare. Rimane comunque un grosso problema da affrontare, il nodo legato all’inflazione.

1 – L’inflazione incide sulle famiglie

La ricchezza finanziaria delle famiglie è scesa del 5% e la disoccupazione invece, rileva ancora una parte di popolazione troppo ampia senza lavoro, soprattutto nella fascia più giovanile, e avere una mansione sicura resta ancora molto difficile per troppe persone. Nonostante il recente aumento dei numeri legati ai contratti, molti sono a tempo determinato.

2 – Il salario minimo

Il secondo problema è il salario minimo. La soglia di età pensionabile potrebbe essere innalzata perché molte mansioni, grazie alla tecnologia e medicina odierna, possono svolgere le proprie funzioni con minori sforzi e con minor fatica.

3 – Il bisogno di manovalanza estera

Servono nuove energie e visto l’indice di natalità molto basso del nostro Stato abbiamo bisogno di stranieri per contribuire alla crescita della manodopera e di immettere nello strato sociale nuove leve. La popolazione infatti è destinata a diminuire e nel 2040 gli italiani saranno quasi 2,5 milioni in meno degli attuali, soprattutto nella fascia tra 15 e 64 anni.  

4 – La necessità di diminuire il debito pubblico

Affrontando l’argomento riguardo il debito pubblico, sempre secondo Visco, bisogna ridurre spese e sprechi, infatti se nel 2007 era pari al 100%, nel 2020 ha toccato quota 135% e nel 2022 ha raggiunto la soglia del 144%, quindi ridurne la dimensione diventa una priorità economica ma anche sociale per garantire alle prossime generazioni un futuro migliore.

5 – Il Pnrr e il Mes

Tutto ciò può essere anche gestito grazie alle liquidità del Pnrr, senza però perdere tempo, attuando le decisioni prese dalle cariche istituzionali, tramite il programma di riforme dibattuto, decretando le nuove misure e il disegno di riforme approvato. Infine parlando del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, secondo il dirigente, potrebbe svolgere un ruolo chiave riguardo la garanzia dei depositi, fornendo sicurezze sui fondi di risoluzione.©

📸credit: canva