lunedì, 29 Aprile 2024

La Gen Z rimodella la beauty industry

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L’industria della bellezza è un settore da 571 miliardi di dollari in continua evoluzione. Le sole vendite retail ammontano a 427 miliardi di dollari. Ma prima della fine di questo decennio, per la precisione entro il 2027, questo numero supererà i 580 miliardi di dollari, con una crescita del 6% all’anno (dati McKinsey).

I driver di crescita della bellezza e il ruolo della Gen Z

Marchi e rivenditori stanno affrontando profondi cambiamenti in quella che una volta era un’attività relativamente semplice. E i cambiamenti sono legati soprattutto alla Gen Z. Infatti i consumatori, in particolare le generazioni più giovani, sono coloro che stanno dando nuova forma al mercato. E alla stessa definizione di bellezza, che è in continua mutazione. Contemporaneamente, anche il ruolo della sostenibilità è sempre più centrale. 

In un mercato già affollato e molto denso in tutte le categorie, brand e retailer dovranno rimodellare le proprie strategie di crescita per restare competitivi. Il grande vantaggio è che, secondo le stime, la beauty industry continuerà a dimostrare la resilienza che ha cementato negli ultimi anni. Dimostrando che più e più volte può resistere, e persino prosperare e crescere in modo redditizio, in mezzo alle turbolenze economiche. 

Un’altra dinamica che guida il futuro della bellezza torna alla domanda su cosa sia la bellezza. Potrà sembrare retorica ma non lo è. È anzi una priorità per molti consumatori, e per questo possiamo ringraziare la Gen Z. Questa generazione, che rappresenterà un quarto della popolazione mondiale entro il 2030, ha un’influenza enorme sull’industria data, ad esempio, la loro padronanza dei canali dei social media per esprimere simpatie e antipatie, influenzare le generazioni più anziane di consumatori e sfidare opinioni tradizionali su ciò che è da considerarsi bello. Perciò le imprese non possono più permettersi di non prestare attenzione alla loro opinione.

La definizione di bellezza continuerà infatti ad ampliarsi e a essere inclusiva, per comprendere molto di più dei rossetti, delle maschere viso e dei profumi. Con una spinta sempre più marcata che nella costante verso il benessere. Ovvero tutta quella parte merceologica, e non solo, che comprende integratori e trattamenti, e che vale ben 1,5 trilioni di dollari. La fusione wellness e beauty sarà quindi sempre più pronunciata.

I prodotti più venduti

Al mutare della concezione di bellezza, cambiano anche le categorie di prodotto più vendute. Categorie che variano nel tempo e sono influenzate dalle tendenze e dalle preferenze culturali del momento. Oggi dalla Z Generation. Sicuramente la skincare, dalle creme ai sieri viso, sta vivendo il suo momento d’oro. Spinta anche dallo sdoganamento dei codici di genere e dall’uso, quindi, anche da parte della popolazione maschile. Ovviamente il make-up classico (rossetti, mascara, fondotinta etc.) resta solidamente radicato tra le preferenze d’acquisto dei consumatori. Crescono, parallelamente, i prodotti per le unghie e i capelli, apprezzati e comprati da uomini e donne.

Focus su Cina e Stati Uniti

Infine, per fiorire e prosperare, la diversificazione geografica è più che mai essenziale. Di recente, molti marchi hanno deciso di concentrarsi sui due principali Paesi per il settore: Cina e Stati Uniti. Entrambi i mercati sono infatti fondamentali, con la Cina che si stima raggiungerà circa 96 miliardi di dollari entro il 2027 e il Nord America circa 115 miliardi di dollari. Ma altre opportunità possono essere trovate in Regioni ancora da esplorare come Medio Oriente e l’India. ©

Credit: Canva.com

Dopo gli studi universitari in relazioni internazionali e un master in Communication & brand management inizia subito a lavorare nella moda a Milano. Scrive a tempo pieno per diverse testate occupandosi di business, moda, lusso e design. La conoscenza finanziaria maturata nell'editoria e l’occhio per le ultime tendenze sono i suoi punti di forza.