mercoledì, 1 Maggio 2024

Debolezza continua in Borsa. Tassi al galoppo

Sommario

Clamoroso a Londra. La Banca d’Inghilterra alza i tassi – 13esimo rialzo consecutivo – di mezzo punto percentuale portandoli al 5%. Un quarto di punto sotto il livello attuale fissato dalla Fed negli Stati Uniti. Un punto sopra quello dell’eurozona. Una mossa a sorpresa, dato che il mercato si aspettava un rialzo, ma dello 0,25%. L’aggressività dei banchieri centrali spaventa un po’ gli investitori, convinti invece che la stretta in Occidente sia al crepuscolo. Anche Svizzera e Norvegia alzano il costo del denaro. E Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha ribadito al Congresso Usa che altri due aumenti dei tassi quest’anno sono «una supposizione abbastanza buona». Borse negative, senza tonfi particolari, ma ormai sono quattro i giorni consecutivi di debolezza almeno in Europa. Piazza Affari lascia sul terreno lo 0,7%.

Battaglia su Tim?

Tim pesante. Perde oltre il 2%. Oggi il cda dovrebbe procedere con l’offerta del fondo Kkr per NetCo (la rete e Sparkle). Il valore della proposta è attorno ai 23 miliardi. Una cifra che non convince i francesi di Vivendi, primo azionista dell’ex monopolista dei telefoni. E secondo il Financial Times, la società della galassia Bollorè dovrebbe dare battaglia perchè ritiene che il valore della rete sia invece di 30 miliardi. Il viaggio di Giorgia Meloni all’Eliseo di due giorni fa ha sbloccato tanti dossier lungo l’asse Italia-Francia, ma a quanto pare non quello relativo a Tim.

Brembo ancora giù

Dopo il -6% di ieri, legato allo spostamento della sede legale ad Amsterdam, Brembo cede altri due punti e mezzo. Il mercato tifa per la fusione all’italiana Brembo-Pirelli, però la mossa olandese lascia intuire che la società leader mondiale dei freni non vuole sfidare i cinesi di Sinochem, primo azionista a poteri limitati in Pirelli. Cinesi che fanno sapere di non voler far alcun passo indietro. Pirelli respira, Iveco invece torna sopra gli 8 euro, spinto anche dal buy-back.

Oro e Bitcoin due pesi due misure

L’oro scivola ancora rimanendo sui minimi da mesi attorno a 1920-1930 dollari l’oncia per i probabili ulteriori rialzi del costo del denaro ad opera della Fed. Una stretta che manda in tilt il petrolio (giù di oltre il 3%) e titoli azionari legati al business del greggio, ma anche smorza il nuovo fermento sulle criptomonete scattato negli ultimi giorni dopo che alcuni big del credito stanno decidendo di puntare sul trading del Bitcoin e i suoi fratelli. Oggi la cripto più famosa sale di poco più dell’1%, ritornando sotto i 30mila dollari, anche se la performance a 7 giorni è superiore al 18%. ©

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.