Il 1 ottobre è una data che porta con sé i profumi dell’autunno, ma da qualche anno è anche la Giornata Internazionale del Caffè. In questo giorno speciale le persone si riuniscono in caffetterie, fiere ed eventi organizzati per educare e sensibilizzare sul processo di produzione, l’importanza del commercio equo-solidale e per promuovere la sostenibilità nell’industria. Ma quanto vale il mercato del caffè?
Miscela Arabica e Robusta
Il mercato mondiale del caffè torrefatto nel 2022 registra circa 120 miliardi di dollari e un valore di consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, sinonimo di 3,1 miliardi di tazzine ogni giorno. L’Arabica rappresenta il 56,2% della produzione mondiale. Negli anni la qualità Robusta ha incrementato la propria incidenza dal 39,2% dell’annata 2012/2013 al 43,8% di quella 2021/2022.
Il mercato del caffè in Italia
L’Italia riveste un ruolo di primo piano, innanzitutto come Paese consumatore, è il settimo al Mondo con 5,2 milioni di sacchi annui, pari a circa 95 milioni di caffè sorseggiati ogni giorno. In termini pro-capite, è il Nord Europa a presentare i livelli più alti: 4,4 tazzine quotidiane in Finlandia, 3,2 la Svezia e 2,6 per la Norvegia.
I 49 maggiori player italiani fatturano complessivamente 5,8 miliardi di euro ed esportano il 55,5% delle vendite. La GDO italiana garantisce più della metà dei volumi di caffè torrefatto venduti, con un ulteriore 20,6% veicolato dal dettaglio tradizionale, dai negozi specializzati e dall’e-commerce. Il restante 25,2% si ripartisce tra alberghi, ristoranti, caffetterie e catering (15,4%) e distributori automatici e Office Coffee Service (9,8%).
Il confronto con gli altri Stati europei
Per quanto riguarda il fatturato non consolidato delle imprese italiane è calcolato in 4,5 miliardi di euro, dietro alle francesi (7,2 miliardi), ma in vantaggio sulle tedesche (4,2) e spagnole (3,5). Il tessuto produttivo nostrano resta però molto frammentato. Nel nostro Paese operano poco meno di mille torrefazioni, prevalentemente nel Mezzogiorno (31,3% del totale) e nel Nord Ovest (27,3%).©
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