La pasta Made in Italy conquista il mondo e diventa sempre più sostenibile. La produzione mondiale oggi sfiora i 17 milioni di tonnellate, quasi il doppio rispetto ai 9 milioni del 1998, secondo l’Unione Italiana Food. L’Italia è prima nella classifica dei Paesi produttori, con 3,6 milioni di tonnellate e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro (+24,3% sul 2021). La classifica degli Stati che consumano più pasta vede il nostro Stato al primo posto, seguito da Tunisia e Venezuela. 4 pacchi di pasta su 10 venduti nel mondo sono a base di grano duro coltivato in Italia, secondo l’ultima ricerca di Coldiretti, Legacoop e Coop Italia.
Export
Nel 2023 la quota export è triplicata, passando da 740 mila a 2,3 milioni di tonnellate.
Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone si confermano i Paesi più ricettivi, acquistando complessivamente circa il 58% dell’export italiano di paste alimentari.
Boom di importazioni di grano dal Canada: +530% nei primi sette mesi del 2023
Pasta, i problemi
I compensi degli agricoltori sono scesi del 25% rispetto al 2023, raggiungendo 35 centesimi al chilo.
Il prezzo di vendita al dettaglio della pasta, invece, è aumentato del 13% da gennaio a settembre 2023.
Una situazione che mette a rischio 200.000 aziende agricole che coltivano grano. 1,3 milioni di ettari sono a rischio abbandono, secondo Coldiretti.
Come cambierà la pasta in futuro?
Il 3 D e l’Intelligenza artificiale entreranno a gamba tesa nel settore, secondo l’Unione Italiana Food, ma le preferite rimarranno le tipologie tradizionali.
Le porzioni saranno più ridotte e i pasti nel corso della giornata aumenteranno rispetto ad oggi. La novità più sorprendente del futuro non riguarderà le farine o gli ingredienti alternativi, ma proprio il momento del consumo. Infatti, gli esperti sono convinti: mangeremo pasta anche a colazione e a merenda. Un cambio di abitudini che già oggi vede 8 italiani su 10 favorevoli, sulla scia dell’ultima moda culinaria che arriva dall’estero, trainata dall’hashtag #breakfastpasta.
Una tendenza che farà aumentare il numero di confezioni, che saranno però sempre più sostenibili. Infatti, il settore del packaging sarà rivoluzionato dalla diffusione di materiali flessibili e biodegradabili, che rispondono alle richieste dei consumatori di maggiore sostenibilità.
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