lunedì, 6 Maggio 2024

Piste e impianti crescono, ma il clima mette in difficoltà

Sommario

Il riscaldamento globale rappresenta una sfida fondamentale per le vacanze italiane sulla neve   Per incentivare il settore delle vacanze invernali, il Ministero del Turismo mette sul piatto 30 milioni di investimenti diretti a incrementare la competitività e la sostenibilità nelle regioni dell’Appennino. Andranno ad aggiungersi al Fondo Montagna da 200 milioni di euro, inserito nella scorsa legge di bilancio per il periodo 2023-2026. Al centro di questi finanziamenti ci sono gli impianti sciistici, che comprendono piste, funicolari e altre attrezzature e personale. Secondo i dati dell’Associazione Nazionale Impianti di Risalita (ANEF), questo settore ha un valore totale di 3 miliardi di euro, con una crescita significativa registrata nel mese di marzo 2023 di 58 milioni di fatturato. E l’impatto sull’economia coinvolge una serie di attività ricettive come alberghi, ristoranti e centri di noleggio di attrezzature. 

In aumenti i prezzi sugli skipass

L’industria sciistica, quindi, dimostra di essere un settore in costante crescita, con il turismo che ha già contribuito con oltre 12 miliardi di fatturato quest’anno. Nello specifico, si sono registrati incrementi nei passaggi agli impianti (+15%), negli ingressi (+14,3%) e nelle giornate di sci vendute (+17,1%). Una delle principali preoccupazioni per la stagione invernale alle porte è rappresentata dai prezzi degli skipass, che variano a seconda della località scelta. Ad esempio, il comprensorio sciistico Dolomiti Superski, il più grande d’Europa, che si estende per oltre 3 chilometri tra le province di Belluno, Trento e Bolzano, prevede un rincaro dell’8% su giornalieri e plurigiornalieri e del 3,9% sugli abbonamenti stagionali. L’abbonamento adulti giornaliero costerà 80 euro (6 euro in più rispetto alla passata annata); quello Juniores (Under 18) avrà un prezzo di 56 euro; mentre quello Seniores passerà dai 67 ai 72 euro. Malgrado gli incrementi, le vendite degli skipass hanno segnato aumenti significativi, +41% per i biglietti giornalieri, +15% per quelli settimanali e +26% per gli stagionali.

Investimenti mirati

Questa ripresa è favorita da una internazionalizzazione del pubblico e dagli investimenti effettuati nelle infrastrutture delle stazioni sciistiche, per far fronte alle sfide legate alle scarse precipitazioni e alle medie stagionali in rialzo. La sostenibilità è ormai un tema centrale per l’industria, messa a rischio dai cambiamenti climatici. Questo aspetto, infatti, ha portato molte stazioni sciistiche a investire in cannoni da neve dal costo di 35-40 mila euro l’uno e altre tecnologie per garantire la miglior esperienza possibile sulle piste. Molti impianti, inoltre, stanno adottando misure per ridurre la loro impronta ecologica: dalla produzione di energia rinnovabile collocata per far funzionare le funivie alla riduzione dei rifiuti. 

Le Dolomiti restano la meta più ambita

Per il futuro, l’obiettivo della maggior parte dei comprensori rimane quello di aumentare la percentuale di fatturato generato dagli impianti anche durante la stagione estiva. Nel già preso in considerazione Dolomiti Superski, l’investimento è di 110 milioni per la sostituzione di impianti di risalita obsoleti e un ammodernamento dei sistemi di innevamento programmato. L’attuale quota è del 7%, ma l’industria mira a portarla al 25%. Nel 2023, il Consorzio turistico di Madesimo ha registrato ricavi in crescita per un totale di 5,6 milioni.

Le bellezze della Val Gardena

Un’altra destinazione gettonata è la Val Gardena, in Alto Adige, che offre oltre 60 km di piste. L’Alpe di Siusi, collegata alla Val Gardena, è considerata un punto d’interesse da sciatori principianti e famiglie con bambini, con i suoi 60 km di piste. In più, è servita dalla linea metropolitana Ronda Express, che collega l’Alpe di Siusi e la Val Gardena. Plan de Corones, o Kronplatz, è situato tra i 975 e i 2275 metri di altitudine, circondato da 13 villaggi turistici, tra cui Brunico e San Vigilio. Questa destinazione offre 40 piste blu/rosse (di bassa e media difficoltà), lunghe 114 chilometri, caratterizzate da pendenze regolari. La pista più lunga misura ben 7 chilometri. Dal 1963, il gruppo Kronplatz Holding ha registrato un team di 370 collaboratori e quasi 600 azionisti, con un fatturato di 55 milioni. E secondo i dati più recenti di Skipass Panorama Turismo, l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, la stagione invernale in arrivo vedrà un aumento degli introiti nel settore del turismo sciistico italiano. Con un incremento del 3,7% rispetto all’anno precedente, si prevede un fatturato totale di 10,66 miliardi di euro. 

La Via Lattea è il comprensorio più costoso

Un’analisi economica dell’industria sciistica in Italia include anche la Via Lattea. Con oltre 400 chilometri quadrati di piste, Via Lattea è uno dei più grandi d’Italia. Ai piedi delle Alpi Occidentali, è consideratp uno tra i comprensori più costosi, tra i 44 euro giornalieri e i 1800 euro stagionali. Via Lattea ha attratto una folla di 2,5 milioni di visitatori nella scorsa stagione, raggiungendo il fatturato di 180 milioni di euro. Gli investimenti di 40 milioni di euro hanno contribuito al successo, con particolare attenzione alla manutenzione delle piste e alla costruzione di nuovi servizi, come l’impianto di risalita a Sestriere (10 milioni di euro) e il percorso per slittini a Sauze d’Oulx e lo snowpark a Claviere (10 milioni di euro). Per la stagione successiva, si prevede un ulteriore aumento del 10% nel fatturato, sostenuto da investimenti pianificati per 50 milioni di euro. ©️

📸 Credit: Canva

Giornalista pubblicista, amante del mondo del calcio. Laureato in Scienze Motorie Sportive all'Università degli Studi di Brescia, per il Bollettino mi occupo principalmente di sport, spettacoli e cultura.