Conto alla rovescia per l’inizio della stagione invernale. Il turismo legato allo sci quest’anno ha generato un fatturato di oltre 12 miliardi di euro e punta a riaprire in positivo.
Numeri in crescita
ll settore degli impianti sciistici (piste, funicolari e attrezzature) ha un valore complessivo di 3 miliardi di euro – dati dell’Associazione Nazionale Impianti di Risalita (ANEF) – con circa 58 milioni di euro registrati nel marzo del 2023. Va considerato, inoltre, che il settore coinvolge molte attività turistiche come gli alberghi/hotel, la ristorazione, il noleggio di attrezzature, che contribuiscono a generare un importante fatturato per l’economia del nostro Paese.
Skipass sempre più cari
Preoccupano però i prezzi degli Skipass. Il costo varia a seconda della località scelta: si parte dai 120 euro (stagionali) fino ad arrivare ai 1.370. Un esempio? Dolomiti Superski (comprensorio di oltre 3 chilometri che si estende tra le province di Belluno, Trento e Bolzano) lieviterà ancora. L’abbinamento adulti giornaliero costerà 80 euro (6 euro in più rispetto alla passata annata); quello Juniores (Under 18) avrà un prezzo di 56 euro; mentre quello seniores passerà dai 67 ai 72 euro. In pratica un rincaro dell’8% su giornalieri e plurigiornalieri; 3,9%, invece, per gli abbonamenti stagionali.
Focus sostenibilità ambientale
L’industria dello sci, dopo la lunga parentesi della pandemia, si è schierata di fronte al tema della sostenibilità dettata anche dai continui cambiamenti climatici. Questo ha portato molte stazioni sciistiche a investire in cannoni da neve dal costo di 35-40 mila euro l’uno e altre tecnologie per garantire la miglior esperienza possibile sulle piste. Molti impianti, inoltre, stanno adottando misure per ridurre la loro impronta ecologica, dalla produzione di energia rinnovabile collocata per far funzionare le funivie alla riduzione dei rifiuti. ©
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