Tre cose da sapere sulle pubblicità per il Natale 2023 alle quali gli italiani, secondo Confcommercio, si approcceranno senza pessimismo, ma con grandi incertezze.
1 – Natale e il trimestre d’oro
Il periodo che va dal 1° ottobre al 31 dicembre può essere definito il trimestre d’oro per il commercio, in tutti i settori. Rispetto al 2022 le entrate per le imprese aumenteranno del 4,6% (Deloitte). Tra i prodotti più acquistati appaiono: bevande alcoliche e analcoliche (33%), cibo (30%), abbigliamento (30%), calzature (23%) e libri (17%). Gli spot natalizi, ormai parte della tradizione, continuano anche quest’anno a riscuotere notevole successo. I budget destinati alle pubblicità per il Natale non hanno subito particolari tagli in Europa. Anzi. Continuano a crescere. Anche in Italia dove il numero di persone che dichiarava di far regali è crollato: dal 91% nel 2009 al 73% nel 2023.
2 – Il volume d’affari delle pubblicità
Le campagne pubblicitarie natalizie sono ritenute abbastanza redditizie per le imprese. In Italia si stima che durante le festività venga investita una consistente quota dei fondi destinati dalle aziende all’advertising. Nel 2023 il mercato pubblicitario italiano vale circa 9 miliardi di euro e gli studi di UNA (Aziende della Comunicazione Unite) parlano di una crescita di circa il 2%. Un dato interessante se paragonato al calo delle vendite dello 0,6% registrato fino al mese di ottobre.
3 – Pubblicità e sostenibilità
La metà dei consumatori predilige brand che operano nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Attualmente la sostenibilità è uno dei criteri di scelta per il 50% dei potenziali clienti. Presentarsi con un volto Green e impegnato nel sensibilizzare su alcuni temi sociali quali l’omofobia, il razzismo, la violenza di genere, aiuta non solo a potenziare l’immagine etica dell’azienda, ma a conquistare nuove fette di mercato. Quasi tutti gli inserzionisti, in Occidente, attendono le festività natalizie per informare i consumatori sulle novità dal packaging al processo di produzione. ©
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